Le 8 domande più comuni sullo yoga

Come insegnante di yoga e come blogger ho la fortuna di poter rispondere, ogni giorno, a decine di domande sui benefici, sulle caratteristiche e sulle particolarità dello yoga.

In alcuni casi queste domande provengono da persone che si stanno avvicinando per la prima volta alla pratica dello yoga, altre volte da “yogin convinti” che, approfondendo la loro pratica, si trovano a confrontarsi con dubbi e curiosità totalmente nuove.

Nel corso del tempo ho notato che alcune di queste domande tendono a ripetersi, e così ho pensato che potesse essere interessante racchiudere in un unico post le risposte alle otto che mi sento fare più spesso, ovvero:

E adesso, sotto con le domande. 🙂

#1. Perché lo yoga si fa a stomaco vuoto?

Lo yoga va praticato a stomaco vuoto per due ragioni; una di carattere fisiologico, l’altra di carattere energetico.

La prima è la più facile da comprendere, ed è la stessa per la quale, quando eravamo bambini, i nostri genitori, dopo che avevamo mangiato, continuavano a ripeterci di aspettare almeno 3/4 ore prima di fare il bagno.

Circa 30 minuti dopo aver mangiato, infatti, ha inizio il processo di digestione degli alimenti, un processo che necessita di una gran quantità di sangue, che deve affluire da tutto il corpo verso il tratto gastrointestinale.

Se nello stesso momento in cui tutto questo sangue è impegnato nella digestione, noi ci mettiamo a praticare yoga, o una qualunque altra attività fisica “intensa”, è come se imponessimo al nostro corpo di privare il tratto gastrointestinale del sangue che gli è necessario a completare la digestione, per indirizzarlo ai muscoli che ci servono per eseguire l’attività fisica.

La conseguenza di questa “sovrapposizione” è una digestione rallentata e poco efficace, che si manifesta con nausea, pesantezza e acidità di stomaco …. si insomma, con tutte quelle sensazioni poco piacevoli che si proverebbero andando a correre dopo un pranzo a base di polenta e brasato. 😉

Questa è la motivazione più “immediata” per la quale è meglio evitare di fare yoga con lo stomaco pieno, tuttavia la pratica dello yoga può interferire con il processo digestivo anche perché, quando eseguiamo gli asana, specialmente quelli di torsione o i piegamenti in avanti, andiamo a comprimere e massaggiare gli organi interni.

Se la pratica delle posizioni viene fatta a stomaco vuoto, questa compressione porta notevoli benefici, in quanto favorisce un buon apporto di sangue e di ossigeno all’organo interessato, ottimizzando le sue funzioni e il processo di eliminazione delle tossine.

Dall’altro lato, se pratichiamo yoga con lo stomaco pieno, andiamo a comprimere e massaggiare organi che sono già ricchi di sangue, e sono già impegnati a fare qualcos’altro, interferendo quindi con il loro lavoro, e rallentandolo.

Si insomma, dobbiamo considerare che anche il nostro corpo ha bisogno di fare una cosa alla volta. 🙂

Queste che abbiamo visto sono le motivazioni “fisiologiche” del perché lo yoga si deve praticare a stomaco vuoto, ma, come dicevamo all’inizio, esiste anche una motivazione energetica per la quale dovremmo prestare attenzione al tempo che lasciamo trascorrere fra nutrizione e pratica dello yoga.

Secondo lo yoga, infatti, nel nostro corpo scorre il “prana“, ovvero l’energia vitale indispensabile al sostentamento.

Il prana circola nel nostro corpo attraverso una fitta rete di canali, chiamati “nadi“, che sono circa 72 mila e vengono comunemente associate al nostro sistema nervoso.

Durante il processo di digestione questa energia si concentra soprattutto nella zona addominale, (dove si trovano lo stomaco e gli altri organi impiegati nella digestione), ed in particolare si concentra nel terzo chakra, Manipura.

Considerando che la pratica di ogni asana interagisce con uno o più Chakra specifici, e che ogni sequenza di yoga è studiata per muovere le energie nel corpo in un determinato modo, in funzione di uno specifico scopo, è facile intuire che se i Chakra sono “impegnati” a fare qualcos’altro, come il processo digestivo in questo caso, l’energia non può scorrere liberamente e si crea un interferenza con lo scopo della nostra pratica.

Per questo motivo la nostra tanto attesa pratica di yoga potrebbe risultare meno efficiente se cadiamo nella tentazione di mangiare prima della lezione. (Oltre, magari, a farci venire una fastidiosa nausea.)

Detto questo, per quanto riguarda la tempistica, solitamente si consiglia di aspettare 3 o 4 ore dall’ultimo pasto principale prima di mettersi sul tappetino. Questa indicazione è assolutamente soggettiva; ci sono persone che hanno bisogno di più tempo, altre di meno…. come al solito l’unica regola che bisogna rispettare è quella di imparare ad ascoltarsi, ed a riconoscere cosa è meglio per noi.

Tuttavia, per molti di noi non è così facile riuscire a non cadere nella tentazione di mangiare prima della lezione, perché magari, dopo una giornata lavorativa intensa, arriviamo a casa affamati neri.

Per questo, il consiglio che posso darti è quello di provare ad abituarti a tamponare la fame mangiando qualcosina, (come della frutta, per esempio), varie volte nel corso della giornata… e se proprio non ce la fai a resistere beh, cerca almeno di evitare il brasato con la polenta prima della lezione perché, come diceva Abatantuono… appesantisce il guerriero! (Anche quello yogico! 🙂 )

Torna all’elenco delle domande >

#2. Qual’è il momento migliore per fare yoga?

yoga-mattinaIl momento migliore per fare yoga è la mattina appena svegli, in quanto la mente è ancora in uno stato di tranquillità (a meno che tu venga svegliato a colpi di clacson o dalle urla di tuo figlio :)), ma anche perché, nella maggior parte dei casi, lo stomaco è vuoto. (Vedi sopra).

Inoltre, fare yoga la mattina è particolarmente indicato poiché la mente è maggiormente predisposta all’interiorizzazione, e l’attività fisica che svolgiamo, attraverso la pratica delle posizioni, attiva il nostro metabolismo, dandoci la carica e l’energia necessaria per affrontare la giornata.

Come dire… è un’ottima abitudine per iniziare la giornata con il piede giusto. 

Tuttavia la mattina non è l’unico momento della giornata adatto a fare yoga: anche praticare la sera ha i suoi vantaggi. Una pratica mirata, infatti, può essere ottima per migliorare il sonno, per staccare la spina dalle mille cose che sono successe durante la giornata, per ritrovare calma e tranquillità mentale e per rilassare i muscoli irrigiditi, specialmente se, durante la giornata, si passa molto tempo seduti.

Per farla breve, l’ideale sarebbe fare yoga sia la mattina che la sera… e non a caso nello yoga esistono sia il famosissimo Saluto al Sole, che il meno conosciuto, ma non meno efficace, Saluto alla Luna.

Il Saluto al Sole è una sequenza di posizioni che ha la caratteristica di generare energia nel corpo e di riattivare il metabolismo, mentre il Saluto alla Luna, al contrario, ha la caratteristica di portare calma e tranquillità.

Quindi la mattina sarebbe preferibile scegliere un tipo di pratica più dinamica ed energica, mentre la sera una pratica più rilassante e tranquilla. 

Ovviamente, se l’unico momento in cui puoi praticare yoga è nel mezzo del pomeriggio, va benissimo, e non esiste nessuna controindicazione; l’importante è rispettare sempre le regole di base, ovvero di praticare lontano dai pasti, e con consapevolezza.

Torna all’elenco delle domande >

#3. Con quale frequenza va praticato lo yoga?

Screen shot 2012-01-31 at 8.35.34 AMQuesta è facile: più lo si fa, meglio è! 🙂

Ma non spaventarti… non significa che dovrai fare 6 ore di yoga al giorno tutti i giorni per ottenere dei benefici.

La realtà è che lo yoga funziona al meglio se viene fatto con regolarità, e sarebbe sufficiente fare 10-15 minuti di Yoga al giorno, tutti i giorni, per ottenerne un grosso beneficio psico-fisico. Diversamente, va bene anche fare venti minuti o mezz’ora a giorni alterni, due volte la settimana o anche un’ora la settimana.

E’ chiaro che la condizione ideale sarebbe fare tutte e due le cose, cioè una pratica quotidiana breve, e riservarsi uno o più giorni la settimana per una sequenza più lunga. (Per esempio un’ora, o mezz’ora, alla settimana e 15-20 minuti tutti i giorni.)

Questo processo, però, dovrebbe essere graduale. Lo yoga non deve essere vissuto come un imposizione, ma come una cosa che si ha veramente voglia di fare.

…e un buon modo per far si che lo yoga diventi parte della nostra quotidianità in maniera naturale credo che sia quello di partire con calma e con degli obiettivi che siano facilmente realizzabili in funzione dei nostri impegni.

Per cui, anche se hai solo 5 minuti di tempo al giorno, (e non ci credo che non hai 5 minuti), va bene lo stesso! E’ sempre meglio che non fare nulla, ed è un ottimo punto di partenza perché significa che stai iniziando ad abituare la tua mente a far diventare lo yoga un’abitudine, e che con il tempo, in modo naturale, ti verrà sempre più voglia di dedicare maggiore spazio alla pratica… senza sentirti obbligato a farlo.

Infine, se quella del “tempo per praticare” fosse una tua preoccupazione concreta, ricordati che oltre alla quantità è molto importante, anzi, è ancora più importante, la qualità della nostra pratica.

Fare yoga significa vivere il momento presente, il qui e ora, come si dice yogicamente parlando.

Significa che mentre si praticano le posizioni, la mente non dovrebbe essere distratta da mille pensieri esterni alla pratica, ma concentrata ad ascoltare il corpo e le sue sensazioni.

Forse ti sei già reso conto che questo, anche se sembra banale, è un compito difficilissimo… ma non preoccuparti, perché è assolutamente normale e posso metterci la mano sul fuoco che sia successo anche a te, e che succeda a tutti.

La nostra mente è senza dubbio difficile da addomesticare, e spesso, durante la lezione, parte per la tangente. A volte riesce persino a pensare a due cose contemporaneamente. Ti è mai capitato? A me si, a volte mi trovo a contare i respiri e nello stesso tempo a pensare al lavoro o ad altro… che buffo eh :)))

Se dovesse succederti, ti consiglio di non prendertela con te stesso/a e con la tua mente perché ti sei distratto/a ma cerca di riderci sopra e di riportare la mente con gentilezza nel momento presente.

Vedrai che più praticherai yoga, più diventerà facile “vivere il qui ed ora”, e anche solo se riuscirai a farlo per pochi istanti, questo straordinario meccanismo funziona alla grande ed è ciò che permette alla mente di rilassarsi.

Per questo, per fare in modo che lo yoga sia veramente Yoga e non una ginnastica, credo che sia meglio scegliere di praticarlo per poco tempo, ma impegnarsi perché quel tempo sia “di qualità”!

Torna all’elenco delle domande >

#4. Posso fare yoga anche se ho una patologia o sono infortunato?

mal di schienaCerto che sì!

Anche se in realtà,  per raggiungere l’obiettivo più elevato dello yoga, e cioè lo “stato di beatitudine”, lo stato in cui la mente è libera dai pensieri e dalle sensazioni, è necessario che il corpo sia purificato, cioè libero dalle tossine, e che la mente sia libera dalle afflizioni, cioè dalle cose che la distraggono.

La malattia, in questo processo, è vista come un impedimento.

In pratica, però, la maggior parte delle persone si avvicina allo yoga per guarire da un qualche fastidio fisico, o per trovare pace e serenità mentali.

Posso assicurarti che è andata così anche per molti insegnanti o maestri che, a causa di una malattia o di “tensioni del corpo”, hanno scoperto lo yoga… e attraverso lo yoga hanno trovato un mezzo per risolvere le loro tensioni.

Anche per me è stata così, e ne sono davvero felice, altrimenti non sarei qui a parlartene 🙂

Sono moltissimi infatti i maestri, gli insegnanti e i medici che hanno dedicato la loro vita allo studio dello yoga come terapia per risolvere patologie, come per esempio il maestro Krishnamacharya, Iyengar o il Dott. Bohle.

Lo yoga si rivela quindi uno strumento terapeutico per guarire da molti disturbi, come per esempio ansia e stress e la lista è davvero lunghissima e va dalle più comuni emorroidi, ai disturbi della vista, diabete, asma, artrite, ernia del disco, impotenza, insonnia, mestruazioni irregolari, obesità, sciatalgia… si insomma, chi più ne ha, più ne metta.

Quindi la risposta è si, lo yoga puoi farlo anche se hai qualche dolorino, e anzi, fare yoga potrebbe potenzialmente aiutarti a risolvere il tuo problema.

Prima di buttarti a capofitto sul tappetino, però, devi sapere che ci sono alcuni aspetti molto importanti da considerare e che ti riassumo in questi punti:

Valuta con attenzione il tipo di yoga che intendi praticare

Come forse sai esistono moltissimi stili di yoga, e ciò che differenzia gli stili è l’intensità della pratica, il modo in cui vengono abbinate tra di loro le posizioni, le tecniche utilizzate e l’utilizzo (o meno) dei supporti.

Per questo motivo, prima di avvicinarti alla pratica dello yoga, soprattutto se soffri di una patologia particolare, è utile comprendere qual è il tipo di yoga più adatto alla tua condizione.

Per quanto riguarda la scelta dello stile, è facile comprendere che se hai un dolore cronico alla schiena, ad un ginocchio o ad una qualsiasi altra parte del corpo che non ti permette muoverti in totale libertà, è meglio scegliere un tipo di yoga dolce e gentile come l’Hatha yoga piuttosto che una pratica vigorosa e intensa come l’Ashtanga yoga.

Per questo, se la tua intenzione è quella di iniziare con lo yoga, vorrei consigliarti, prima di iscriverti ad un corso o iniziare a fare lezioni online a caso, di informarti bene sul tipo di yoga che ti viene proposto.

In particolare, se soffri di patologie croniche, parla chiaramente con l’insegnante della tua condizione, in modo che possa consigliarti come procedere.

Inoltre, una volta individuato lo stile di tuo interesse, ti consiglio di parlarne anche con il tuo medico o altri specialisti, in modo che tu possa avere anche un confronto medico.

Presta attenzione al come ti approcci alla pratica

“Come si fa yoga” è ancora più importante del tipo di yoga che si fa.

La regola numero uno dello yoga, non smetterò mai di ricordartelo, è di rispettare sempre il tuo corpo; purtroppo, però, questa è anche la regola più difficile da rispettare, perché spesso la mente vuole andare dove il corpo non arriva.

Praticare nel modo corretto significa essere gentili con il proprio corpo, comprendere quando è il caso di uscire dalla posizione, o di evitare di fare un determinato asana…  o meglio ancora capire come adattarlo alle proprie esigenze.

Il fatto è che non dobbiamo per forza fare le posizioni così come ce la mostra l’insegnante, o mantenerle per lo stesso lasso di tempo, oppure eseguire per forza tutte le posizioni di una particolare sequenza.

Ognuno ha i propri limiti e il gioco dello yoga è quello di imparare ad accettarli e rispettarli.

Credo che un segreto per rendere la pratica efficace, anche dal punto di vista terapeutico, sia non aspettare che siano gli altri a dirti cosa devi fare ma cerca di comprendere da solo come una posizione lavora con il tuo corpo.

Durante la pratica, osserva le sensazioni che il corpo ti comunica, pratica mantenendo il giusto atteggiamento.

Lo yoga è la giusta tensione tra allungamento e rilassamento. Cerca di comprendere come adattare la pratica alla tua condizione piuttosto che aspettarti che la pratica si adatti a te. Poco alla volta imparerai a comprendere i benefici di ogni asana, così col tempo, da solo, potrai capire quali asana ti fanno bene in un determinato momento e quali invece è meglio evitare.

Considera che, in generale, se a fine lezione avverti una sensazione di fastidio, dolore ecc… significa che non hai scelto lo stile di yoga adatto, oppure che hai praticato con l’atteggiamento sbagliato o nel momento sbagliato.

La sequenza dovrebbe lasciarti una piacevole sensazione di leggerezza, morbidezza energia, pace e vitalità.

Scegli la pratica in base al tipo di patologia di cui soffri

Considera che se soffri di una patologia cronica o grave, prima di gettarti a capofitto a praticare, sarebbe meglio rivolgersi ad uno yoga terapeuta e valutare anche il parere di un medico o di uno specialista.

In generale, quando il corpo è sofferente e si prova dolore acuto, lo yoga andrebbe sospeso … ma volendo non del tutto.

A seconda dei casi, infatti, lo yoga è utilizzato anche nelle patologie più gravi, per aiutarci nel processo di guarigione, attraverso l’utilizzo di mudra, esercizi di respirazione o rilassamento profondo Yoga Nidra.

Inoltre, poiché esistono moltissime posizioni, e ogni posizione, dal punto di vista anatomico, lavora con determinate parti del corpo, ed ha determinati benefici, è possibile scegliere di lavorare con determinati asana piuttosto che altri in funzione della parte del corpo che vogliamo utilizzare.

In questo modo si possono creare delle sequenze che lavorano con uno scopo specifico, che potremmo definire terapeutico.

Eccoti alcuni esempi di video-sequenze di Yoga terapeutico disponibili, gratis, su Yoga n’ Ride:

Inoltre, nel caso volessi approfondire questo aspetto dello yoga, ti consiglio il libro “Lo yoga che ti cura”, di Timothy McCall. L’autore (un medico), in questo libro mette in evidenza le straordinarie potenzialità dello yoga nel campo della salute, e fornisce chiare istruzioni sulle pratiche yoga più adatte per diversi tipi di patologie.

È un libro a mio avviso molto semplice e efficace, indispensabile per la biblioteca yogica di un insegnante e uno strumento utile ai praticanti autodidatti.

Torna all’elenco delle domande >

#5. Bisogna essere flessibili per fare yoga?

lauraSe mi avessero dato 1€ per ogni volta che mi sono sentita dire: “ma io non sono capace di fare yoga”, a quest’ora sarei miliardaria! :)))

Se sei nuovo di questa disciplina, e hai avuto modo di conoscere lo yoga attraverso fotografie, selfie o video che mostrano per lo più posizioni avanzate o “acrobatiche” (e che stanno sempre più popolando i social network ed i media), posso immaginare che possa esserti sorto il dubbio di non essere abbastanza flessibile per poter praticare yoga. (O che lo scopo dello yoga sia quello di fare le posizioni difficili.)

Per fortuna le cose funzionano diversamente. L’obiettivo dello yoga non è quello di arrivare a fare posizioni complicate, piuttosto, sono queste fantastiche espressioni del corpo umano ad essere il risultato di lunghi anni di lavoro, dedicati alla pratica e allo studio dello yoga.

Il vero obiettivo dello yoga è quello di portare equilibrio e armonia nel corpo e nella mente per raggiungere uno stato di benessere fisico e mentale, e per arrivare a questa condizione, la flessibilità ha una importanza veramente relativa.

Per farti capire meglio il concetto, facciamo un rapido esempio: prova ad immaginare il numero di praticanti di yoga del mondo; quanti potrebbero essere…. forse qualche milione? Qualche decina di milioni, in realtà.

Secondo te, quanti di loro riescono ad eseguire perfettamente una posizione, o a praticare un asana da “copertina”?

Per esperienza posso dirti che solo una piccolissima percentuale ci riesce, (anche io non sono in grado di fare tutte le posizioni avanzate), questo però non significa che chi non è in grado di fare tutte le posizioni non stia comunque facendo yoga, o che lo yoga non funzioni se non si è in grado di appoggiare il piede dietro la testa.

Patanjali, (l’autore degli Yoga Sutra, i primi insegnamenti sullo yoga) ci ha insegnato che durante la pratica la postura dovrebbe essere comoda e stabile… e non ha incluso la parola “perfetta” o “complicata”.

Per fare in modo che la postura sia comoda e stabile, ognuno dovrebbe aggiustarla a proprio modo, in funzione del proprio grado di flessibilità e delle esigenze del proprio corpo, rispettando i corretti gli allineamenti.

Per cui non preoccuparti, anche se non riesci ad eseguire la pozione del loto, o se non sei in grado di metterti in verticale sulla testa, lo yoga funziona comunque… e se pensi di essere rigido come un bastone di baobab, meglio!, in questo modo ti renderai conto ancora più in fretta degli straordinari benefici dello yoga.

Inoltre è importante ricordare che lo yoga non è solo la pratica delle posizioni, ma è anche e soprattutto una disciplina che coinvolge la mente, e che attraverso gli esercizi di respirazione o la meditazione, è possibile fare yoga senza nemmeno mettersi sul tappetino.

In questo senso, un’ottima pratica Yoga che non prevede nessuno sforzo fisico, se non quello richiesto per stare distesi sul tappetino, è lo Yoga Nidra. 

Torna all’elenco delle domande >

#6. Diventerò vegetariano?

vegetablesGli antichi testi sacri, riguardo all’alimentazione di uno yogin, o praticante di yoga, davano questa definizione:

“Lo yoga non è per chi mangia troppo poco e nemmeno per chi mangia troppo.”

Facile no?

Si basavano quindi su un principio di equilibrio, ma non davano indicazioni su quali cibi fossero più appropriati.

Tuttavia, uno dei più noti principi etici e morali dello yoga, descritto negli Yoga Sutra di Patanjali, (un altro antico testo di riferimento), è Ahimsha, che in sanscrito significa non violenza.

Secondo questo principio, lo yogin (maschio) o la yogini (femmina), non dovrebbe essere violento, né con i fatti, né con le parole e nemmeno con il pensiero, nei confronti di qualsiasi altro essere vivente, oltre che nei confronti di se stesso.

Per questo motivo, uccidere per alimentarsi è considerato un atto di violenza, e quindi molti yogin sono vegetariani.

Ci sono inoltre scuole di pensiero che considerano violenza anche consumare derivati degli animali come latticini e miele e quindi invitano ad adottare una scelta “vegana”.

Tuttavia, questo non significa che, se non si diventa vegetariani o vegani, non si possa comunque a fare yoga.

E’ un concetto questo che a mio avviso nessuno dovrebbe imporre; conosco molte persone che praticano yoga da anni ottenendo grandi benefici e che continuano a mangiare animali e derivati.

Per quanto mi riguarda, da quando faccio yoga il mio rapporto con l’alimentazione ha subito una profonda trasformazione, ed alla fine ho deciso di diventare vegetariana. Inizialmente ho scelto di esserlo principalmente per una questione di salute, ma in seguito è diventata anche una questione etica e morale che rispetta il principio della non violenza.

Mi spiego meglio: grazie alla pratica e allo studio dello yoga, ho imparato ad ascoltarmi e a comprendere quali sono i cibi che mi fanno stare veramente stare bene. Questo percorso mi ha portato pian piano a cambiare le mie abitudini, a scegliere di mangiare più frutta e verdura, di non mangiare più fritto, carne, pesce e la maggior parte dei prodotti industriali.

Ora mi sento decisamente meglio e sono contenta delle mie scelte.

La mia scelta è diventata anche “ahimsha”, ovvero non violenza nei confronti degli animali, e a rafforzare questa scelta  è stato di valido aiuto leggere questo libro: Se niente importa, di Jonathan S. Foer

Quello che è successo a me, però, non è una legge universale valida per tutti i praticanti di yoga. Il fatto di scegliere di diventare vegetariani rimane comunque una scelta personalissima.

Possiamo però dire che alimentazione sana e yoga sono due concetti che vanno molto d’accordo; questo perché, alimentarsi correttamente, da un punto di vista energetico, permette al praticante di purificare il corpo, ripulendolo dalle tossine, e ciò permette il libero scorrere dell’energia vitale (prana) nei canali energetici del corpo (nadi) e di favorire la sua risalita verso i chakra superiori, per poter raggiungere il famoso “stato di beatitudine” o “supercoscienza”.

Torna all’elenco delle domande >

#7. Posso fare yoga da solo?

yoga-da-solo

Sì, e ni…

Sì, perché lo yoga è un percorso assolutamente individuale, che nasce da esigenze personali e che pratichiamo sempre nell’intimità e nella solitudine di noi stessi, concentrandoci a calmare la mente, e a comprendere i messaggi che riceviamo dal nostro corpo.

E “ni”, in quanto esistono delle situazioni nelle quali è importante e necessario affidarsi alla guida di un insegnate qualificata.

In parte perché essere guidati nella pratica ci permette di abbandonarci completamente allo yoga, senza doverci preoccupare di pensare a quali posizioni fare dopo, o a quanto tempo mantenerle, ma soprattutto perché la pratica dello yoga, andando a interagire con i nostri centri energetici, deve essere organizzata rispettando degli equilibri, e attingendo conoscenze e sensibilità che solo lo studio e l’esperienza sono in grado di fornire. (Altrimenti il rischio di fare della ginnastica, o dello stretching, anziché dello yoga, è molto alto.)

La buona notizia è che, se fino a qualche anno fa era difficile intraprendere questo percorso da autodidatti, poiché c’erano poche informazioni a disposizione, al giorno d’oggi esistono sempre più testi sui quali studiare, e numerosi siti internet che hanno reso accessibili a chiunque i segreti dello yoga.

Per questo motivo, il mio consiglio è quello di avvicinarti alla pratica senza troppi timori, rispettando le regole fondamentali per praticare in maniera sicura ed efficace, ma facendo anche ricerca ed impegnandoti a capire qual è lo stile di yoga che fa per te, e sperimentando sia la pratica solitaria, sia quella guidata da un insegnante.

Per rendere più semplice, piacevole ed economica la tua pratica quotidiana, su Yoga n’ Ride mettiamo a tua disposizione un vero e proprio centro yoga on-line, sempre aperto, sempre a tua disposizione, dove ogni giorno puoi praticare con lezioni nuove, diverse e coinvolgenti.

Per dare un’occhiata ai servizi che abbiamo pronti per te, visita la pagina Yoga n’ Ride…il tuo centro yoga, online!

Torna all’elenco delle domande >

#8. Perché nello yoga si usa il n°108

108-e-yogaIl numero 108 è considerato un numero sacro da molte culture, religioni e tradizioni orientali, come l’induismo, il buddismo, il giainismo, e, ovviamente, anche lo yoga.

In realtà 108 non dovrebbe essere considerato come un numero a se stante, ma come una composizione di tre cifre: uno, zero, e otto, ad ognuna delle quali è associata una particolare caratteristica:

Il numero 1 rappresenta la realtà: è il punto in cui inizia la creazione e si sviluppa la nostra esistenza. E’ associato alla verità e alla conoscenza suprema.

Il numero 0 rappresenta il Cosmo, il vuoto o lo stato di Samadhi: cioè la completezza spirituale; lo stato in cui si ha l’annullamento dell’ego e si raggiunge l’illuminazione. E’ l’unione di corpo mente e spirito, cioè una condizione raggiungibile attraverso lo yoga.

Il numero 8 rappresenta la Natura Creativa: indica la forza creatrice della natura, dai cinque elementi alle tre espressioni dell’essere (guna). La natura è sinonimo di infinito o eternità.

Quindi 1-0-8 rappresenta la completezza della creazione, attraverso l’unione della Realtà, con la Natura Creativa ed il Cosmo.

Inoltre, le analogie fra yoga e numeri non finiscono qui: in termini esoterici il numero 3 rappresenta il numero perfetto, e tutti i multipli di 3, come il 9 ed il 12, esprimono la perfezione.

Per questo motivo, il numero 108 assume un significato ancora più profondo, poiché lo si ottiene moltiplicando 9 x 12, cioè tutti multipli di 3.

Secondo gli antichi saggi, ovvero coloro che hanno udito e appreso il sapere dei Veda (i testi sacri), 108 è il numero che più di tutti descrive la completezza della creazione.

Nella mitologia, Il numero 108 simboleggia l’unione di Shiva e Shakti.

Spiegazioni filosofiche a parte, è curioso notare quante volte questo numero ricorre nello yoga.

108 e Mala

Il Mala è una specie di collana, o rosario, utilizzato per la recitazione dei mantra. E’ formato da 108 grani di piccole dimensioni, e da un singolo grano più grande, che rappresenta il sentiero dell’illuminazione, in cui si possono manifestare tutte le qualità della mente.

Oltre al mala, esiste un anello di rosari con 108 perline (juzu) che i sacerdoti Zen mettono al polso. Ogni anello rappresenta una delle 108 tentazioni terrene mortali, 108 bugie umane e 108 deliri, delle quali bisogna liberarsi per raggiungere il Nirvana.

108 e Chakra

Nel corpo ci sono 108 canali energetici, o nadi, che convergono a formare il chakra del cuore.

108 e Divinità

Secondo i Veda, sono 108 le divinità impegnate a gestire l’universo; recitare i loro nomi, contando i 108 grani del Mala, è considerato sacro ed è spesso ripetuto durante le cerimonie vediche.

108 e Alfabeto Sanscrito

Esistono 54 lettere nell’alfabeto sanscrito. Ogni lettera ha un corrispondente maschile e femminile; moltiplicando il numero 54 x 2, si ottiene108.

108 e Saluto al Sole

Nello yoga si utilizza la pratica di 108 Saluti al Sole per onorare il cambiamento, come nel caso dei cambi delle stagioni, in momenti di profonda trasformazione, come mezzo per portare pace, rispetto e comprensione.

108 e Pranayama

Si dice che, se si riesce a praticare il Pranayama, e fare solo 108 respiri al giorno, l’illuminazione presto o tardi arriverà.

108 e Meditazione

E per finire, nel corso di molte pratiche di meditazione e di rilassamento, come lo Yoga Nidra, spesso viene richiesto di effettuare un conto mentale alla rovescia partendo proprio dal numero 108 (oppure un multiplo di 3), fino ad arrivare allo zero.

Torna all’elenco delle domande >

E infine… se veramente hai letto questo articolo fino a questo punto, ti meriti 108 congratulazioni, e un ultimo avvertimento: ricordati di condividerlo sui tuoi Social Network almeno 108 volte… dicono che faccia un sacco di bene 😉

Enjoy Yoga!

15-giorni-free

Accedi GRATIS per 15 giorni a tutti i contenuti riservati di Yoga n' Ride

Questo abbonamento ti garantisce accesso illimitato, per 15 giorni, a tutte le lezioni, i programmi e gli esclusivi approfondimenti settimanali disponibili su Yoga n’ Ride.

Lo puoi attivare (una sola volta) senza bisogno di inserire alcun metodo di pagamento.

Al termine del perido di prova potrai decidere senza vincoli se attivare o meno uno dei nostri abbonamenti a pagamento.

24 commenti su “Le 8 domande più comuni sullo yoga”

  1. Ciao Laura.
    Sono una nuova iscritta.
    Sto provando il corso per principianti e trovo molta difficoltà a fare la camminata, nel senso che mi è già difficile mantenere l’equilibrio con gli occhi aperti, con gli occhi chiusi non ci riesco. Che fare? Tieni presente comunque che ho iniziato da pochi giorni.
    Ciao e grazie

    Loredana

    Rispondi
    • Ciao Loredana
      Grazie per il tuo commento, sarò felice di poterti rispondere.

      Considera che la camminata ad occhi chiusi è piuttosto difficile per chiunque, soprattutto all’inizio.

      Quindi non ti preoccupare se non riesci, inizia ad allenarti ad occhi aperti e prendilo come un gioco, con leggerezza e con un sorriso!

      Anche se viviamo nella società del “tutto e subito”, lo yoga ci insegna la pazienza e la costanza nella pratica e vedrai che i risultati arriveranno.

      Se vuoi allenare il tuo equilibrio, puoi provare ad integrare la tua pratica con la lezione Trova il tuo equilibrio (https://pro.yoganride.com/video/trova-il-tuo-equilibrio/), dove potrai sperimentare anche il mudra dell’equilibrio.

      Spero di esserti stata utile e per qualsiasi cosa, io sono qui, felice di poterti guidare nel tuo fantastico percorso yogico!

      Buona continuazione
      Un abbraccio & Namaste

      😊🙏🌟

      Rispondi
  2. Vorrei fare la prova gratuita di 15 giorni ma no trovo dove iscrivermi senza inserire la carta di credito.
    Ci sono i vari tipi di abbonamento ma non la prova gratuita.

    Rispondi
    • Buongiorno Tina, grazie per il tuo messaggio!

      Mi chiamo Valentina e mi occupo dell’assistenza tecnica di Yoga n’ Ride.

      Al momento non abbiamo attiva la promozione dei 15 giorni gratuiti, ma puoi approfittare della nostra promozione che ti permette di provare il primo mese investendo solamente 1€ !

      Se sei interessata, ti basta andare sulla pagina: https://pro.yoganride.com/prezzi-e-piani-iscrizione/ e cliccare su “Iscriviti a 1€” ti basterà poi seguire la procedura indicata 🙂

      Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci pure scrivendo a assistenza@yoganride.com

      Buona giornata, 😄
      Valentina

      Rispondi
  3. cara sorella maestra, siete molto carina, solare, dolce.
    ho abbandonato da una decina di anni lo yoga quale praticante e studioso autodidatta, ma alla luce oggi, dopo siddhartha e laotzu, ed il cristianesimo esoterico degli ultimi 6 anni, ho sognato il 4 scorso, un serpente che mi veniva incontro, come un cagnolino affezionato, alche infilatosi su per il pantalone, mi si è attorcigliato al cuore, sotto i pettorali, stringendomi lievemente, come nelle fusa di 1 gatto.
    ho visto in ciò, 1 segno tangibile della kundalini (alias vergine maria, kali e spirito santo) nella mia vita, da sempre, la sua energia, tenacia e poteri siddhici.
    così ho ripreso miei studi e pratica yoga. lo yoga per me , sarebbe meglio lo yoga kundalini. correggetemi se sbaglio.

    3939479094 (whats)

    Rispondi
    • Buongiorno Tommaso,
      bene, sono felice che ti stai riavvicinando allo yoga.
      Le nostre intuizioni ci aiutano ad indicarci la strada corretta. Buona continuazione.

      Rispondi
  4. ciao ho letto il tuo blog, sei fantastica, ma vorrei sapere se fare yoga tutti i giorni costantemente ti porta ad un benessere fisico calando di peso e eliminando le maniglie dell’amore.
    Arianna

    Rispondi
    • Ciao Arianna,
      grazie di cuore per le tue parole!

      Considera che lo yoga può essere uno strumento davvero prezioso anche per dimagrire e per farlo in modo sano e permanente.
      Ti consiglio di guardare il video: Fare yoga…fa dimagrire?, (che trovi nella sezione Vlog) e nel quale dove spiego in modo più approfondito come agisce lo yoga e come può aiutarci in questo caso.

      Spero di esserti stata utile!
      Buona continuazione & Namaste

      😊🙏🌟

      Rispondi
  5. Ciao Laura, scusa ma in questo periodo non mi sto dedicando efficientemente allo yoga eseguito in casa, mentre in Palestra lo faccio 2 volte a settimana MA Il momento Che ritengo per me piu opportuno per praticare la mia sessione individuale e durante la Mattina purtroppo appena sveglio, mi viene subito fame e faccio la colazione, come faccio? Per mettere in equilibrio entrambe le cose. Grazie ancora
    Marco

    Rispondi
    • Ciao Marco,
      scusami se ti rispondo solo ora, mi era sfuggito il tuo commento.
      Considera che la cosa migliore sarebbe fare yoga a stomaco vuoto ma se appena sveglio non ti è possibile iniziare la giornata senza aver prima addentato qualcosa, allora potresti provare comunque a fare yoga dopo colazione e vedere come va.
      Potrebbe anche essere che il tuo metabolismo tollera lo yoga anche a stomaco pieno, per capirlo, la cosa migliore da fare è provare.
      Se ti senti bene, ottimo mentre se ti senti pesante nei movimenti e la pratica ti lascia una sensazione di nausea o quant’altro, allora è chiaro che sarebbe meglio evitare di farla a stomaco pieno.
      Un’altra opzione è quella di provare facendo una pre-colazione mangiando qualcosina di leggero, poi fare la pratica, ed in seguito terminare con calma la tua colazione.
      Spero di esserti stata utile, buona continuazione e se ti va, fammi sapere come andrà.
      Namaste

      Rispondi
  6. Ciao Laura, ho letto quasi tutto il tuo blog con molto interesse e “forse” sto addirittura superando la mia pigrizia cronica svegliandomi con la voglia (anche fisica) di fare qualche tua sequenza! Quindi grazie, sei coinvolgente, chiara e… con un sorriso contagioso.
    Una domanda a cui non ho trovato risposta. Cos’è esattamente l’HATHA yoga a cui fai spesso riferimento? O magari mi sono persa un articolo… Grazie mille!

    Rispondi
    • Ciao Erica,
      grazie mille per le tue parole e complimenti a te per aver letto tutti i nostri articoli, wow ?

      In realtà il post che spiega esattamente cos’è l’Hatha yoga ancora non lo abbiamo pubblicato ma è nei nostri prossimi programmi farlo.

      Nel frattempo ti posso anticipare brevemente che l’Hatha yoga identifica uno stile di yoga dal quale deriva ogni tipo di yoga di movimento come ad esempio: il vinyasa yoga, bikram yoga ecc…

      In un contesto attuale però, si utilizza il termine Hatha yoga per identificare un tipo di lezione dal ritmo lento ed intensità bassa in cui lo sforzo fisico è ridotto.
      L’Hatha yoga predilige maggiormente l’allungamento muscolare e la resistenza piuttosto che lo sforzo fisico. Per intenderci, è difficile sudare una lezione di Hatha yoga.

      Una lezione di Hatha yoga comprende per lo più posizioni statiche e/o dinamiche eseguite con un ritmo lento e viene data molta importanza alla respirazione, enfatizzando il respiro coordinato con il movimento.

      Spesso, una lezione di Hatha yoga, comprende anche la pratica di mudra, pranayama e meditazione.

      Le lezioni di Hatha yoga sono facilmente sostenibili dalla maggior parte delle persone.
      Sono ideali per chi inizia, per chi ha una flessibilità limitata, per chi ha una certa età, per gli sportivi come pratica di allungamento muscolare dopo lo sport.

      Spero di esserti stata utile. Buona continuazione ???

      Rispondi
  7. Leggo pareri discordanti sulla capacità dello yoga di far dimagrire bruciando, o comunque di contribuire a rendere migliore il fisico (non parlo di un busto scolpito, ovviamente, ma di calo di pancia e delle famose “maniglie” :-). Oltre a tutti i benefici che hai già spiegato in altri post si può includere una proprietà migliorativa in questo senso? Magari abbinando lo yoga a giorni alterni alla corsa? Grazie!

    Rispondi
    • Ciao cara, hai qualche informazione sul tipo di yoga Satyananda? L ho praticato ieri per la prima volta e ti dirò una cosa… Mi ha lasciato addosso uno stato di inquietudine, mi ha quasi spaventato. Mi sentivo bene a livello mentale, ma mi sentivo svuotata. Mi sai dire qualcosa a riguardo?

      Rispondi
      • Ciao Giorgia,
        certamente, lo stile di yoga di Satyananda lo conosco bene in quanto la prima formazione dei yoga che ho fatto una delle mie insegnanti è stata allieva del maestro.
        Ciò che ti è successo, non credo sia da attribuire al tipo di stile ma si tratta dello yoga in generale che, a differenza della ginnastica, lavora anche sul piano emozionale ed energetico ed a volte, in funzione di come ci sentiamo, degli eventi della vita ecc… può smuovere “emozioni” o “blocchi” che erano dentro di noi da tempo, portandoci così anche a delle sensazioni che non ci sembrano familiari.
        Per farti capire meglio cosa intendo, potresti leggere due articoli che fanno parte del nostro blog:

        Ecco perchè non dovresti iniziare a fare yoga

        Lo yoga ci cambia: ecco come e perchè

        Spero di esserti stata utile, buona continuazione 🙏💓☀️

        Rispondi
  8. Complimenti, Laura, hai scritto molto bene, e così chiaro che ho letto con piacere senza nessuna interruzione. Ho trovato risposta a tutte le informazioni, che cercavo. Sono contento. Grazie.

    Rispondi
    • Grazie Nazaro,
      mi fa molto piacere sapere di esserti stata utile, buona continuazione :))

      Rispondi
      • Gentile Laura, mi piace leggere quello che scrivi su yoga, è interessante, sto imparando tante cose nuove. Vorrei fare un abbonamento mensile di 15 euro, ma non so proprio come spedire i soldi perché non uso.mai il sistema OnLine, e poi non so come si fa..Forse il sistema postale sarebbe più facile per me. Ci sto pensando come fare. Cordiali saluti. Nazaro.

        Rispondi
  9. davvero interessante questo post, e sai che il 108 mi incuriosiva da parecchio:))
    brava Laura!!

    Rispondi
    • Grazie Cristina, hai visto che la pazienza premia? Questa domanda l’ho scritta proprio pensando a te, grazie ancora e buona continuazione 🙂

      Rispondi
  10. GRAZIE GRAZIE GRAZIE ? seguo con molto piacere e interesse i tuoi posts e apprezzo tantissimo la forma comunicativa gioiosa e giocosa del tuo vasto Sapere..? franca

    Rispondi
    • Mega grazie Franca,
      è veramente gratificante sapere che il nostro lavoro viene apprezzato.
      Buona serata e alla prossima! ☀

      Rispondi
  11. Grazie delle molte cose che scrivi e che condividi…..
    E un piacere leggerti.
    Serena giornata.?
    Aldo

    Rispondi
    • Grazie a te Aldo per il tempo che ci dedichi 🙂
      Ti auguro una splendida serata e Namaste.
      P.S. Il girasole…è super, grazie!

      Rispondi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

YogaNride-443 (1)

La mail del sabato...
di Yoga n' Ride

L' email settimanale di yoga, meditazione e ayurveda, ricca di consigli teorici e pratici per una vita più sana, consapevole e senza stress.

1 email, ogni sabato, alle sette del mattino