Ayurveda: che cos’è… e come mettere in pratica i suoi insegnamenti

Quando per la prima volta mi sono avvicinata allo studio dell’ayurveda ho avuto la sensazione che mi si stessero aprendo le porte di un mondo nuovo e speciale, fatto di salute ed armonia, nel quale finalmente ho trovato le risposte a moltissime domande… e molte cose sono cambiate da allora nella mia quotidianità.

E’ cambiato il modo in cui mi prendo cura di me stessa, è cambiato il mio approccio verso il cibo… ed è cambiato anche il mio modo di praticare ed insegnare lo yoga.

Proprio per il forte impatto che l’ayurveda ha avuto sul mio modo di vivere lo yoga ho pensato che fosse interessante condividere con te alcune informazioni su questa affascinante disciplina, e preparare un programma di yoga specifico, grazie al quale potrai praticare yoga con lezioni studiate su misura per ogni tipo di costituzione ayurvedica.

E se ti stai domandando cosa intendo dire quando parlo di “costituzione ayurvedica”, non ti preoccupare… fra poco vedremo infatti come l’ayurveda individua e classifica le diverse tipologie di costituzione umana, e come lo yoga possa dare il suo contributo a mantenere in equilibrio i vari elementi che li caratterizzano.

Inoltre, al termine dell’articolo, potrai accedere ad uno speciale test ayurvedico, che ti aiuterà a determinare il tuo tipo di costituzione ayurvedica.

Ma come sempre, prima di passare alla pratica… sotto con la teoria. 🙂

Breve storia dell’ayurveda

Ayurveda in sanscrito significa “Scienza della vita” – da āyur, vita, e veda, scienza o conoscenza -, ed è una delle più antiche forme di medicina olistica del mondo.

Gli insegnamenti dell’ayurveda si basano su uno straordinario concetto di costituzione individuale, e sono preziosi strumenti che abbiamo a nostra disposizione per mantenere equilibrio, e quindi benessere, in tutti i livelli della nostra salute: fisico, emotivo, mentale e spirituale.

Le origini dell’ayurveda possono essere ricondotte agli studi ed alle osservazioni effettuati dai Rishi, ovvero gli antichi saggi e veggenti indiani che vissero oltre quattromila anni fa.

Ed è questo forse uno degli aspetti più affascinanti dell’ayurveda: il sapore saggio dei suoi insegnamenti, che porta fino a noi il pensiero di esseri umani vissuti migliaia di anni fa e che, pur non avendo a disposizione raggi x e microscopi, furono capaci di individuare, osservando e riflettendo, la straordinaria relazione che esiste fra il corpo e la mente – e fra l’essere umano ed il creato che lo circonda – e di elaborare teorie che sono arrivate fino a noi sostanzialmente invariate, diventando la base dello stile di vita adottato di milioni di persone.

Il primo testo esauriente che tratta l’argomento Ayurveda si trova nella più antica letteratura esistente al mondo: I Veda.

Probabilmente questa parola non ti è del tutto nuova, in quanto è proprio nei Veda che si è parlato per la prima volta, in forma scritta, anche di yoga.

Ayurveda e Yoga sono infatti due discipline sorelle, con la differenza che, dove lo yoga si occupa dell’autorealizzazione, l’ayurveda si occupa di autoguarigione.

In tempi recenti la ricerca scientifica ha avuto modo innumerevoli volte di dimostrare la relazione che esiste fra la mente e corpo, ed anche per questo motivo l’applicazione degli insegnamenti ayurvedici sta trovando sempre più spazio anche nella società moderna.

In India, infatti, il medico ayurvedico è una figura riconosciuta a livello istituzionale, iscritta all’albo, e che deve seguire un corso universitario specifico per poter somministrare terapie ai pazienti.

Nel resto del mondo gli insegnamenti dell’ayurveda vengono utilizzati ogni giorno per mantenere e riportare armonia nel corpo e nella mente, utilizzando semplici regole di vita, personalizzate in base al proprio tipo di costituzione ayurvedica.

Un principio ayurvedico fondamentale

L’ayurveda sostiene che lo stato di ordine corrisponde alla salute, e lo stato di disordine alla malattia, e che sia nostra responsabilità sviluppare la consapevolezza dello stato in cui ci troviamo, e di adoperarci per creare e mantenere ordine e salute ove vi sia disordine e malattia.

In particolare, secondo l’ayurveda, lo stato di salute esiste quando sono in equilibrio:

  • il fuoco digestivo o gastrico (Agni)
  • i tre prodotti di scarto (urina, feci, sudore)
  • la nostra costituzione individuale (tridosha: Vata, Pitta, Kapha)

Prima di parlare della più nota costituzione individuale, è importante capire come e perché il fuoco digestivo, e i prodotti di scarto, siano così fondamentali per il nostro benessere, e quindi per il nostro stato di ordine.

Per capire questo ragionamento proviamo a paragonare il corpo umano ad un auto: il motore, ovvero ciò che permette alla macchina di mettersi in moto e di percorrere chilometri su chilometri, è l’apparato digerente, che l’ayurveda chiama il “Fuoco Digestivo”.

E la benzina è ovviamente il cibo di cui ci nutriamo.

Secondo l’ayurveda bruciare adeguatamente la benzina, cioè avere un sistema digestivo efficiente, è il principio fondamentale per far sì che la macchina-corpo funzioni al meglio.

Il termine fuoco digestivo – che in sanscrito corrisponde all’elemento Agni – non è casuale, esso infatti rappresenta il potere di trasformazione del fuoco, che è la caratteristica principale di questo elemento.

Secondo l’ayurveda Agni è presente in ogni tessuto e cellula, ed il suo ruolo è fondamentale per garantire la nutrizione dei tessuti e del sistema immunitario, in quanto, oltre ad essere responsabile del processo di scomposizione del cibo, cioè della trasformazione del cibo in sostanze nutritive, e del processo di assimilazione, Agni svolge l’importantissima funzione di distruggere le tossine. (Come ad esempio quelle generate, per vari motivi di natura emozionale, o per associazioni alimentari scorrette, dal cibo non digerito, o digerito male.)

Le tossine sono sostanze chimiche invisibili che si trovano nell’aria, nell’acqua e negli alimenti, e che ovviamente sono nocive al nostro corpo… il quale, tuttavia, è già programmato per eliminarle attraverso la sudorazione, la minzione, la defecazione, e la respirazione.

Quando Agni è indebolito, (a causa per esempio di uno squilibrio della nostra costituzione, di cui parleremo fra poco), il metabolismo ne viene drasticamente influenzato, e il cibo non digerito si accumula nell’intestino, dove viene trasformato in tossine nocive. (Che in sanscrito vengono chiamate Ama.)

Ci sono altre ragioni per le quali queste tossine si accumulano nell’organismo, per esempio quando non c’è una giusta proporzione tra sonno e veglia, quando si è soggetti ad una cattiva alimentazione, ad eccessiva assunzione di alcool, fumo, droghe…

Sono certa che non ci sia bisogno di continuare con l’elenco… sappiamo tutti molto bene quali sono le cose che fanno bene al nostro corpo, e quelle invece che bisognerebbe evitare.

Quello che invece spesso non sappiamo, è che una volta prodotte, queste tossine, vengono assorbite dal sistema circolatorio e si disperdono nell’organismo, per poi accumularsi nelle parti più deboli del corpo, che variano in base al tipo di costituzione individuale.

Un eccessivo accumulo di Ama (ovvero di tossine) può causare una serie infinita di disturbi, o meglio, di avvertimenti, che il corpo solitamente ci invia prima di aggravarsi.

Avvertimenti come:

  • alitosi
  • disturbo del sonno,
  • stanchezza persistente
  • artrite
  • asma
  • problemi digestivi
  • ulcere o emorroidi
  • aumento di acne, psoriasi, eczema e altre malattie della pelle
  • confusione mentale
  • dolori muscolari e articolari
  • peggioramento dei sintomi premestruali

L’ayurveda sostiene che il segreto per ridurre al minimo la produzione e l’accumulo di tossine è quello di aumentare il fuoco digestivo prima che questi sintomi si trasformino in patologie vere e proprie.

Come? Attraverso le tantissime tecniche che l’ayurveda ha elaborato nel corso dei millenni, fra le quali:

  • Pratica di una routine ayurvedica quotidiana per la pulizia del corpo (dynacharya)
  • Alimentazione corretta, studiata in funzione del tipo di costituzione individuale
  • Esercizio fisico, yoga e meditazione
  • Utilizzo delle erbe

Per capire questo concetto è necessario esplorare un po’ più nel profondo il magico mondo dell’ayurveda, e capire come gli antichi Rishi stabilirono la loro visione del mondo, che divenne in seguito la base dell’ayurveda.

I 5 elementi e l’uomo

Secondo gli antichi veggenti indiani, l’universo ebbe inizio col manifestarsi di sottili vibrazioni che chiamarono OM, ovvero il suono primordiale, il suono che ha dato origine all’universo.

Da questa vibrazione apparve il primo elemento, l’etere, cioè lo spazio senza confini. L’etere cominciò a muoversi, dando origine all’elemento aria, che altro non è che etere in azione.

L’aria, muovendosi, provocò frizioni che generano calore e intesa luce, il fuoco.

Il calore del fuoco, a sua volta, fece sì che alcuni elementi eterei si dissolvessero, e condensandosi diedero origine all’acqua.

L’acqua solidificandosi, diede origine alle molecole della terra.

Interessante, vero?

Secondo i Rishi, tutto nell’universo è costituito da queste cinque entità di base, che in proporzioni diverse si aggregano o si separano.

Questi elementi si riferiscono agli stati eterico, gassoso, radiante, fluido e solido della materia, ed ai loro rispettivi principi di spazio, movimento, luce, coesione e densità.

Partendo da questo presupposto, nasce uno dei principi base dell’ayurveda che sostiene che i 5 elementi, se presenti nell’universo, sono presenti anche all’interno di ogni singolo individuo, in quanto l’essere umano è considerato un microcosmo della natura.

…e a livello macrocosmico tutto si muove in armonia, e in base ad un ordine ben stabilito.

Tuttavia, con le nostre azioni noi possiamo alterare questo equilibrio, e quando viene a mancare l’armonia tra noi e la natura, quando cioè gli elementi presenti in noi cambiano il loro equilibrio, inizia il processo del disordine, dello squilibrio e della malattia.

Quello che gli antichi saggi conoscevano già allora appare oggi molto chiaro ai nostri occhi: gli elementi che risiedono all’interno di noi non sono altro che il riflesso di quanto ci circonda, e l’armonia fra il mondo interiore ed esteriore è di importanza vitale per la nostra salute e sopravvivenza.

Scegliere di credere (e di approfondire) questi ragionamenti ci da la possibilità di sviluppare la consapevolezza che, se questo equilibrio esiste dentro di noi nella sua forma primordiale, allora noi abbiamo la possibilità – e la responsabilità – di mantenere e riportare questo equilibrio.

Come?

Sviluppando la capacità di comprendere i messaggi che il nostro corpo ci invia, e comportandoci di conseguenza.

Per aiutarci in questo compito l’ayurveda ha sviluppato un fantastico sistema di classificazione, che ci permette di identificare le caratteristiche di ogni elemento, e comprenderne lo stato di equilibrio o disequilibrio.

Ogni elemento ha infatti delle caratteristiche proprie che potremmo definire “qualità”, ed ogni elemento è relazionato con delle parti specifiche del nostro corpo, e con un organo di senso.

Di seguito, ti elenco le le caratteristiche di ogni elemento, le parti del corpo che lo interessano, e le principali manifestazioni di disequilibrio.

Etere

L’elemento etere (aakash), ha la caratteristica di essere Illimitato, vuoto, spazioso, impalpabile, e ci da un senso di espansione.

Il senso collegato all’etere è l’udito.

L’etere, essendo l’elemento dello spazio, è relazionato con le cavità del nostro corpo come la bocca, il naso, il tratto gastrointestinale, l’apparato respiratorio, l’addome, il torace, i capillari, i vasi linfatici, i tessuti e le cellule.

Secondo l’ayurveda, quando questo elemento è in disequilibrio si possono manifestare disagi relazionati con le parti del corpo nelle quali è presente l’elemento etere, come ad esempio difficoltà respiratorie, reflusso gastro-intistinale, scarsa circolazione sanguigna.

Aria

L’elemento aria (Vayu), ha la caratteristica di essere sempre in movimento. E’ secca, leggera, instabile e mobile.

Il senso collegato all’aria è il tatto.

All’interno del nostro corpo l’elemento aria è relazionato al sistema nervoso, che reagisce ad ogni stimolo con un movimento, e si manifesta nell’espansione e nella contrazione dei polmoni, nelle pulsazioni del cuore, nei movimenti delle pareti dello stomaco e degli intestini, ma anche negli ampi movimenti dei muscoli.

Quando questo elemento è in disequilibrio si possono manifestare problemi legati al sistema nervoso, insonnia, ansia, ma anche gas intestinale e addominale.

Fuoco

L’elemento fuoco (Agni), ha la qualità di essere caldo, veloce, aggressivo.

Il senso collegato al fuoco è la vista.

Nel corpo umano la sorgente del fuoco è il metabolismo. Il fuoco è responsabile dell’apparato digerente, del processo di trasformazione del cibo in sostanze nutritive e del loro assorbimento.

E’ relazionato al cervello e all’intelligenza e regola i processi del pensiero e la temperatura del corpo.

Quando questo elemento è in disequilibrio si possono manifestare problemi legati all’apparato digerente, gastriti, infiammazioni nel corpo come emorroidi ma anche emozioni come ira, rabbia, irritabilità, aggressività, tendenza ad alzare la voce, eccesso di potere o intolleranza nell’accettare certe situazioni.

Acqua

L’elemento acqua (Jala), ha la caratteristica di essere fluida, senza forma, e quindi di adattarsi ad ogni superficie. L’acqua è creativa.

Il senso collegato all’acqua è il gusto.

L’acqua nel corpo si manifesta nelle secrezione dei succhi gastrici, nelle ghiandole salivari, nelle membrane mucose, nel plasma e nel citoplasma. E’ vitale per il funzionamento dell’intero organismo, a partire dalle cellule, dai tessuti, e dagli organi.

Quando l’elemento acqua è in disequilibrio può manifestarsi la tendenza ad essere molto rigidi con se stessi e con gli altri, e poco propensi ai cambiamenti. La pelle può essere secca, e possono manifestarsi eczemi, crampi, diarrea o costipazione.

Terra

L’elemento terra (Prithvi) è caratterizzato da solidità, stabilità, fermezza, rigidità, forma e sostegno.

Il senso collegato alla terra è l’olfatto.

La terra nel corpo è relazionata al sistema scheletrico, cioè alla struttura ossea, alla cartilagine, alle unghie, ai muscoli, alla pelle, ed ai capelli.

Quando l’elemento terra è in disequilibrio può manifestarsi con sensazioni di inadeguatezza, perdita di radicamento, insicurezza.

Le tipologie di costituzione ayurvedica: i Dosha

Secondo la filosofia ayurvedica i 5 elementi si combinano a coppie per formare tre forze, o interazioni dinamiche, chiamate dosha, ovvero “ciò che cambia”, e si manifestano nel corpo sotto forma di tre principi base che vengono chiamati TriDosha e che sono: Vata, Pitta, Kapha.

Poiché i dosha sono formati dai 5 elementi, e, come abbiamo visto, nel corpo umano sono presenti tutti i 5 elementi, ogni individuo è composto da una percentuale di ogni dosha.

Normalmente i dosha sono presenti in percentuali differenti in ogni individuo: c’è un dosha predominante, uno secondario, e il terzo é normalmente presente in misura minore, anche se esistono molti casi in cui due o addirittura tutti e tre i dosha sono presenti nella stessa misura.

Per questo motivo si possono identificare 7 diversi tipi di costituzione, che sono:

Costituzione caratterizzata da un solo dosha predominante:

  • Vata
  • Pitta
  • Kapha

Costituzione caratterizzata da due dosha predominanti:

  • Vata-Pitta
  • Pitta-Kapha
  • Vata-Kapha

Costituzione caratterizzata da tre dosha predominanti (caso molto raro)

  • Vata-Pitta-Kapha

Un aspetto fondamentale da chiarire è che non esiste mai un tipo di dosha giusto o sbagliato, o un tipo di costituzione migliore o peggiore.

Esiste solamente il tipo di costituzione che abbiamo ricevuto in dono nel momento in cui siamo stati concepiti, e il nostro compito non è quello di cambiare il nostro modo di essere o di appartenere ad un gruppo piuttosto che ad un altro.

Secondo l’ayurveda esiste soltanto la necessità di capire a quale gruppo apparteniamo, di imparare a comprenderne le caratteristiche ed i messaggi che ci invia, ed utilizzarli per mantenerlo in equilibrio.

dosha infatti controllano le funzioni biologiche e psicologiche degli esseri umani, sono il fondamento dell’esistenza psicosomatica dell’uomo, e rivelano la nostra costituzione individuale, le nostre abitudini e le nostre tendenze, dalla struttura ossea alla risposte emotive.

Considerata la rilevanza che hanno i dosha nel mondo dell’ayurveda, abbiamo deciso di dedicare ad ogni dosha uno speciale approfondimento, nel quale, oltre ad una descrizione delle caratteristiche principali di ogni dosha, e delle relative costituzioni, abbiamo incluso anche interessanti suggerimenti su come utilizzare lo yoga per bilanciare un determinato dosha.

Clicca sul link qui sotto per accedere all’approfondimento di ogni dosha:

Vata, il dosha che muove le cose 

Vata è il dosha composto dagli elementi Etere ed aria e letteralmente significa “vento”, o ciò che muove le cose.

Vai all’approfondimento >

Pitta, il dosha della digestione

Pitta è il dosha composto dagli elementi fuoco e acqua, e letteralmente significa “il potere della digestione o della cottura”.

Vai all’approfondimento >

Kapha, il dosha che tiene attaccate le cose

Kapha è il dosha composto dagli elementi terra e acqua, e significa “ciò che tiene attaccate le cose”.

Vai all’approfondimento >

Test sul gruppo di costituzione ayurvedica

Questi approfondimenti sono particolarmente utili nel momento in cui si ha chiaro il proprio gruppo di costituzione ayurvedica… ma come fare a scoprirlo??

Tadaa… 🙂 🙂

Grazie ad uno speciale Test sulla costituzione ayurvedica, che da oggi è disponibile anche su Yoga n’ Ride.

Devo essere sincera, realizzare questo test si è rivelata un’impresa più complicata del previsto… l’ayurveda è disciplina antichissima e molto articolata, e solamente un dottore ayurvedico, cioè una persona con una laurea universitaria specifica, (che è ben diverso da un terapista ayurvedico), dopo un’ attenta valutazione, coadiuvata dall’analisi del polso, può dirci con precisione qual è la nostra costituzione ayurvedica.

Tuttavia esistono alcune macro-aree sulle quali è possibile focalizzarci, e che possono comunque darci delle indicazioni molto utili per capire come i dosha influenzano la nostra caratteristiche ed abitudini, e che possono diventare un ottimo spunto di riflessione e di analisi di noi stessi (e perché no, anche degli altri).

Per cercare di contestualizzare al meglio lo spirito di questo test abbiamo deciso di dedicare ampio spazio, oltre alle domande, anche ad una spiegazione su come il test è stato pensato, su come va interpretato, e su quale sia il suo obiettivo.

Trovi questo approfondimento all’inizio del test, ed il mio suggerimento è di leggerlo con attenzione prima di procedere alla compilazione delle risposte… in questo modo ti sarà più chiaro lo scopo generale del lavoro che stai facendo.

Inoltre, al termine del test troverai i link per accedere agli approfondimenti specifici che abbiamo preparato per ogni dosha, e che contengono una descrizione delle caratteristiche di ogni dosha, ed anche una serie di suggerimenti su quali abitudini, alimentari e comportamentali, ne influenzano l’equilibrio.

 

Playlist di yoga per riequilibrare i Dosha

Una volta stabilito il tuo gruppo ayurvedico di appartenenza, e capito quali sono i tuoi dosha predominanti, il passo successivo è quello di mettere in pratica la teoria.

E per farlo, su  su Yoga n’ Ride, ovviamente utilizzeremo lo yoga, come ti racconterò fra poco.

Tuttavia, se oltre allo yoga vuoi integrare anche altri insegnamenti ayurvedici, il mio suggerimento è quello di approfondire le tue conoscenze sull’ayurveda esplorando i numerosi libri che sono stati scritti sul tema.

Per aiutarti nella scelta,  ho fatto una selezione dei libri che ho letto nel corso degli anni, e che ho trovato particolarmente utili e ricchi di consigli.

Li trovi all’interno del post:  I libri sullo yoga: ecco i migliori titoli selezionati per te, nella sezione dedicata all’Ayurveda.

Come abbiamo detto, l’ayurveda e lo yoga sono due discipline che potremmo definire sorelle.

L’ayurveda è la scienza che si occupa dell’autoguarigione, ed i suoi insegnamenti ci aiutano a purificare il corpo e la mente, mentre lo yoga è la scienza dell’autorealizzazione.

Per raggiungere l’autorealizzazione, secondo lo yoga, è necessario avere un corpo ed una mente purificati, e per ottenerli è necessaria la conoscenza e la pratica degli insegnamenti dell’ayurveda.

Per questo potremmo dire che l’ayurveda è già di per sé una forma di yoga, e che lo yoga, per essere completo, dovrebbe includere anche l’ayurveda.

Quindi, una disciplina non esclude l’altra, ma assieme si completano.

E mentre l’ayurveda si focalizza sul ruolo di Agni, il fuoco interiore che a livello fisico e ci insegna a equilibrare il fuoco digestivo, che è la base della nostra salute, lo yoga si focalizza sull’energia vitale (prana), che viene attivata nel corpo per mezzo delle posizioni (asana), delle pratiche di controllo del respiro (pranayama) e della meditazione.

Un punto di incontro fondamentale tra yoga e ayurveda si ha quando si utilizzano le caratteristiche delle costituzioni individuali ayurvediche per personalizzare la pratica dello yoga.

In funzione del nostro dosha di appartenenza, infatti, anche la pratica yoga può essere creata su misura.

Ad esempio, gli asana eseguiti lentamente, con stabilità e delicatezza, tendono ad equilibrare Vata; le posizioni eseguite con calma e rilassamento sono ideali per equilibrare Pitta; gli asana eseguiti velocemente, che producono calore e sforzo, tendono ad equilibrare Kapha.

Quando un dosha è aggravato, e quindi iniziano a manifestarsi fastidi o patologie nel corpo, possiamo ricorrere ad una pratica yoga specifica, che unitamente ad una alimentazione ayurvedica adatta, e ad uno stile di vita sano, ci può aiutare a riportare equilibrio nella nostra costituzione.

Per permetterti di avere sempre a disposizione delle lezioni specifiche per ogni dosha, abbiamo creato una speciale playlist chiamata Ayuryoga, lo yoga secondo l’Ayurveda, che comprende una serie di lezioni di yoga specifiche per ogni Dosha e per i 5 elementi.

Playlist Ayuryoga

Clicca qui per scoprire la playlist di Ayuryoga di Yoga n’ Ride >


… e con questo credo di averti detto tutto, e non mi rimane che augurarmi di essere riuscita a farti appassionare, anche solo un pochettino, al fantastico mondo dell’ayurveda.

All’inizio dell’articolo ho scritto che molte cose sono cambiate nella mia quotidianità da quando ho scoperto il mondo dell’ayurveda.

Ed è vero. Sento che il mio modo di relazionarmi al cibo ha acquistato una nuova consapevolezza, che le mie abitudini quotidiane sono cambiate, e che provo maggior rispetto per il mio corpo.

E questo mi fa sentire più consapevole, e più completa.

Ma se dovessi pensare ad un singolo insegnamento che l’ayurveda (e lo yoga) mi hanno portato in dono, e che credo mi abbiano cambiata per davvero, nel profondo, e che forse mi hanno reso meno severa ed esigente, con me stessa e con gli altri, è stato l’aver compreso che, se siamo come siamo, e se funzioniamo come funzioniamo, nella nostra meravigliosa e sorprendente irrazionalità, molto è dovuto ad una magica combinazione unica ed irripetibile di fattori che non possiamo controllare.

…ma che possiamo imparare ad ascoltare, comprendere, e rispettare.

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11 commenti su “Ayurveda: che cos’è… e come mettere in pratica i suoi insegnamenti”

  1. Grazie, molto interessante.
    Dove posso trovare il test di cui parli nell’articolo?

    Rispondi
    • Ciao Luca, grazie per il tuo messaggio!

      Per ricevere il test puoi andare qui: https://yoganride.com/ayurveda-e-yoga/#test

      Scorrere fino all’immagine “Test Ayurveda” e inserire la tua email nel campo cliccando poi su “vai al test”.

      Riceverai direttamente il test sulla tua casella di posta.

      Spero di esserti stata utile e resto a disposizione in caso avessi bisogno di ulteriori informazioni.

      Buona giornata
      Valentina
      yoganride.com

      Rispondi
      • Ok, grazie, sono riuscito a farlo da computer, dal browser su mobile non mi compare il box.

        Rispondi
        • Ciao Luca,

          Ti ringraziamo per la segnalazione, abbiamo verificato da vari dispositivi e da parte nostra non vediamo alcuna anomalia.

          Ti sarebbe possibile inviarci via email uno screenshot di quello che vedi ed eventualmente il browser e il modello del telefono dal quale stai visualizzando l’articolo?

          Potrebbe esserci utile per ulteriori verifiche, l’indirizzo mail al quale puoi inviarlo è questo: assistenza@yoganride.com

          Grazie mille e buona giornata
          Valentina
          yoganride.com

          Rispondi
  2. Veramente interessante. Mi è piaciuto moltissimo.

    Rispondi
    • Grazie a te Eli 🙏

      Rispondi
  3. Interessante molto

    Rispondi
    • Grazie Alessia 🙂🙏

      Rispondi
  4. Molto interessante e spiegato in modo semplice, grazie!

    Rispondi
    • Grazie Cristina per le tue parole.
      Namaste ???

      Rispondi

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