Pitta, il dosha della digestione

Questo approfondimento sul dosha Pitta fa parte di una serie di articoli, disponibili sul blog di Yoga n’ Ride, che trattano del fantastico mondo dell’ayurveda.

Se non lo hai ancora fatto, ti suggerisco di dare un’occhiata all’articolo: Ayurveda: che cosa è, come funziona, e come mettere in pratica i suoi insegnamenti >

Pitta è il dosha composto dagli elementi fuoco e acqua, e letteralmente significa “il potere della digestione o della cottura”.

Secondo l’ayurveda, Pitta è responsabile della nostra capacità di digerire il cibo, ma anche di digerire le nostre esperienze di vita e di capire chiaramente quello che il nostro corpo percepisce, e cerca di comunicarci.

Quando il dosha Pitta è in equilibrio, anche il sangue e le secrezioni acide dell’intestino e dello stomaco saranno in uno stato ottimale per favorire la digestione, fisica ma anche mentale.

Infatti, anche la capacità di discernimento e di giudizio sono funzioni che esercitiamo al meglio quando Pitta si trova in uno stato di equilibrio.

Caratteristiche di una persona di tipo Pitta

Poiché l’elemento principale del dosha Pitta é il fuoco, la tendenza degli individui che appartengono a questo gruppo di costituzione é di essere molto energici, coraggiosi, attivi, e spesso rivestono il ruolo di leader e di buoni organizzatori.

Ahimè, alle volte, quando questo dosha è in disequilibrio, si può manifestare con la tendenza ad alzare la voce, e ad essere aggressivi e gelosi.

Le persone di costituzione di tipo Pitta hanno generalmente un metabolismo molto attivo ed una buona digestione… per questo spesso si tratta di persone che hanno molto appetito, e che se non mangiano subito quando sono preda ad un attacco di fame possono andare letteralmente in crisi.

In genere sono anche poco tolleranti agli ambienti caldi, sono di altezza media, snelli, e con uno sviluppo muscolare moderato.

Tendono ad avere le mani ed i piedi molto caldi, molte lentiggini, il naso spigoloso e sudano moltissimo.

Aree del corpo e processi biologici

Secondo l’ayurveda, il dosha Pitta è relazionato con la parte centrale del corpo, nella zona dell’ombelico, ovvero la zona alla quale, non a caso, spesso ci si riferisce come “plesso solare”.

Il principale stato fisico di Pitta è lo stomaco e l’intestino tenue, ma è identificato anche nel sangue, nel sistema visivo, e nella pelle.

Inoltre Pitta è responsabile delle seguenti funzionalità:

  • digestione
  • assorbimento, assimilazione, nutrizione
  • metabolismo,
  • regolazione della temperatura corporea
  • colorazione della pelle

Esempi di disturbi del dosha Pitta in squilibrio:

Quando Pitta è aggravato, cioè in eccesso o si trova in uno stato di disequilibrio, nel corpo possono manifestarsi dei disturbi o patologie relazionati con le aree del corpo e processi biologici del quale Pitta è responsabile.

Ecco qui alcuni esempi:

  • Bruciore di stomaco e gastriti
  • Problemi legati alle funzionalità del fegato e del sangue
  • Emorroidi
  • Occhi arrossati
  • Acne o eruzioni cutanee
  • Cattivo assorbimento del cibo
  • Agitazione come risposta allo stress
  • Sensazione di bruciore agli occhi, alla pelle, alla bocca o con la minzione
  • Urina gialla e maleodorante
  • Sudorazione eccessiva
  • Naso, guance o orecchie arrossati
  • Sanguinamento eccessivo quando ci si taglia
  • Odore acido generale del corpo
  • Pensiero ossessivo o compulsivo
  • Forte rabbia ed irritabilità

Suggerimenti dietetici per Pitta

Alle persone di costituzione Pitta, generalmente, è consigliata l’astensione da cibi che possano contribuire a generare calore (come ad esempio i cibi fritti), e favorire invece quelli freschi.

Inoltre, nelle scelte alimentari, è bene prediligere i gusti dolci, amari, astringenti.

Questo è dovuto al fatto che, secondo l’ayurveda, il senso del gusto è una guida naturale verso una corretta alimentazione, e che gran parte della consapevolezza necessaria a saper scegliere il cibo appropriato “poggia sulla punta della nostra lingua”.

Le nostre papille gustative, infatti, fanno molto di più che semplicemente identificare i gusti; rappresentano, anzi, il primo elemento dell’intero processo digestivo.

Di seguito ti riporto alcuni esempi di cibi, adatti e non adatti alla costituzione Pitta, presi dal libro: Ayurveda, la scienza dell’autoguarigione, di Vasant Lad.

Se vuoi approfondire l’argomento, su questo libro trovi delle tabelle molto interessanti che identificano gli alimenti per ogni tipo di costituzione, le azioni dei gusti, le proprietà e le azioni di dei cibi.

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Cibi che favoriscono Pitta, da consumare liberamente

  • Ortaggi: asparagi, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo, cetrioli, cavolfiori, sedano, fagiolini, lattuga funghi, piselli, peperoni, patate, zucchine
  • Frutta: mele, avocado, cocco, fichi, mango, melone, arance, pere, ananas, prugne, melograno
  • Cereali: orzo, avena, riso, frumento
  • Carne- pesce: carne bianca (pollo, tacchino, coniglio) gamberetti
  • Legumi: lenticchie
  • Latticini: burro, ricotta, ghi, latte

Cibi che aggravano Pitta, da consumare con moderazione

  • Ortaggi: bietole, carote, melanzane, aglio, cipolle, ravanelli, peperoncino, pomodori, spinaci
  • Frutta: albicocche, banane, ciliegie, frutti di bosco, limoni, arance, mirtilli, pompelmo, pesche, papaya, cachi
  • Cereali: grano saraceno, mais, miglio, riso (integrale) segale
  • Carne- pesce – uova: manzo, uova (tuorlo), agnello, maiale, pesce
  • Legumi: tutti i legumi tranne le lenticchie
  • Latticini: siero di latte formaggio, panna acida, yogurt

Suggerimenti di stile di vita per bilanciare Pitta

Di seguito ti riporto alcuni suggerimenti che puoi adottare nella tua quotidianità, e che possono favorire un bilanciamento del dosha Pitta.

Cerca di stare il più possibile in ambienti freschi.

Questo suggerimento nasce dal fatto che, essendo il dosha Pitta relazionato all’elemento fuoco, è bene compensarlo cercando di stare il più possibile in ambienti freschi, evitando quelli eccessivamente caldi e umidi che possano aumentare il calore del corpo.

Prediligi doccia fredda o un bagno tiepido con olio essenziale di sandalo, e massaggia a lungo il corpo con olio di cocco.

Come per gli ambienti caldi / freschi di cui sopra, le persone che appartengono al gruppo Pitta è bene che prediligano doccie non troppo bollenti e che utilizzino prodotti ayurvedici che abbiano la proprietà di riequilibrare il dosha Pitta.

In particolare è suggerito l’utilizzo di olio di cocco per i massaggi (per i suoi effetti rinfrescanti ed emolienti), e il sandalo, per le sue qualità aromatiche.

Canta spesso o pratica regolarmente la ripetizione di mantra.

Una persona di tipo Pitta, può “surriscaldarsi” facilmente, correndo il rischio di diventare irascibile o rabbiosa. La ripetizione di mantra, così come il canto, aiutano a trasformare positivamente l’energia di queste emozioni, riportando calma e pace mentale.

Anche lo sport è molto utile in questo senso ma ti ricordo che i Pitta sono generalmente persone già abbastanza “accelerate” e che hanno bisogno di compensare prediligendo attività più tranquille.

Yoga per bilanciare Pitta

Le persone di tipo Pitta hanno la caratteristica di avere il corpo sempre caldo, di essere molto ambiziosi, amano eccellere e brillare in quello che fanno, e per questo, in generale, dovrebbero fare attenzione a non far diventare la pratica dello yoga un duro lavoro che genera ulteriore calore nel corpo, ed evitare di surriscaldare il sangue e portare troppo calore alla testa.

Ovviamente, anche gli appartenenti a questo gruppo di costituzione ayurvedica possono eseguire pratiche energiche, ma le stesse devono essere adeguatamente compensate con momenti di riposo e controbilanciate con posizioni rinfrescanti, come la posizione dell’aratro (halasana) o pranayama rinfrescanti come shitali pranayama.

Le persone di tipo Pitta generalmente ottengono beneficio da tutte le posizioni che rimuovono le tensioni dall’addome, dall’intestino tenue e dal fegato.

I piegamenti in avanti, come la pinza, (Pashimottanasana), vanno bene perché hanno un effetto rinfrescante, ma devono essere eseguiti con abbandono, senza sforzo. Le torsioni, specialmente nella posizione seduta, sono ottime perché aiutano a disintossicare il fegato.

Alla fine di una sessione di yoga, i Pitta dovrebbero sentirsi rinfrescati, soddisfatti e calmi, senza più tensioni nella parte centrale dell’addome.

Ayuryoga, lo yoga secondo l’ayurveda

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6 commenti su “Pitta, il dosha della digestione”

  1. Ottimo

    Rispondi
  2. Entusiasmante ricevere dal vs sito conoscenze che aiutano il corpo e l’anima, come appunto può fare lo yoga e tutta la gamma AYURVEDA.
    Grazie di cuore, sono e sarò sempre vicina a voi.

    Rispondi
    • Grazie a te Anna per le tue gentili parole.
      E’ molto gratificante sapere che il nostro lavoro venga apprezzato.
      Buona continuazione, Namaste 🙏🏼🌟😊

      Rispondi
  3. Ho passato tre giorni in un centro ayurvedico per caso, beneficiando di un’analisi e dei trattamenti e mi sono ripromessa di tornare con maggiore consapevolezza. Ho già cercato di approfondire leggendo libri ti teoria e di massaggio ayurvedico, seguendo anche un corso (di assaggio/test) di tre giornate di massaggio ayurvedico.
    Sono sempre stata attirata dallo yoga e ho trovato in te un’ottima insegnante, purtroppo avrei bisogno di maggiore contatto con la mia insegnante.

    Devo dire che sei stata molto efficace nella tua presentazione e mi hai fatto venire voglia di riprendere a seguire le tue lezioni di yoga dandomi un senso di maggiore completezza e intersezione tra due mondi (yoga e ayurvedico) che non potevano essere separati!

    Grazie

    Rispondi
    • Ciao Cinzia,
      grazie per le tue parole.
      Indipendentemente dal fatto che sarò io la tua insegnante oppure no, mi fa molto piacere che hai voglia di approfondire anche l’aspetto yoga. Come tu stessa ritieni, è ideale per avere una visione “olistica” globale.
      Buona continuazione, sono certa che questo percorso ti porterà grossi benefici, un abbraccio & Namaste ???

      Rispondi

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