Esistono alcune attività sportive che, quando vengono praticate con intensità e dedizione, trascendono la semplice tecnicità del gesto atletico e finiscono con l’assumere un che di “spirituale”.
Si tratta di sport nei quali, indipendentemente dal livello di bravura, o dalla posta in palio, ci ritroviamo a fare i conti con noi stessi, con le nostre emozioni, con le nostre paure e con i limiti oggettivi del nostro corpo e della nostra mente.
Si tratta di sport che ci lavorano dentro, e che alla lunga riescono a mostrarci quello che siamo veramente.
L’arrampicata è senza dubbio uno di loro: uno sport dove la componente mentale è importante quanto quella fisica, dove il rischio di infortuni e di frustrazioni è sempre dietro l’angolo, e dove la nostra capacità di concentrazione, le nostre motivazioni e la nostra forza interiore giocano un ruolo importantissimo.
La stessa cosa succede anche quando ci mettiamo sul tappetino e ci lasciamo coinvolgere dalla pratica dello yoga, una disciplina che ci porta in dono conoscenze ed insegnamenti che interagiscono in maniera profonda con tutto il nostro essere.
Ovviamente, ognuno di noi vive lo yoga e lo sport a proprio modo; tuttavia, se guardiamo ai benefici della pratica dello yoga, è facile capire come lo yoga ci porti a sviluppare e potenziare proprio quelle caratteristiche necessarie ad affrontare al meglio il “mondo verticale”.
Mi riferisco alle qualità fisiche, legate alla forza, alla resistenza, alla flessibilità e all’equilibrio; alle qualità mentali, legate alla capacità di essere concentrati e di saper gestire le situazioni impreviste; e alle qualità emotive, ovvero quelle legate alla capacità di vivere con serenità il tempo che trascorriamo in falesia.
Lo yoga ci permette di interagire con tutti questi importanti aspetti dell’arrampicata in quanto, durante la pratica, oltre a lavorare con il nostro corpo, e quindi con i nostri “muscoli-tendini-legamenti“, impegniamo anche la mente, concentrandoci sulla respirazione e sui messaggi che riceviamo dal nostro corpo.
Questo fa si che si instauri un meccanismo che a livello teorico è difficile da comprendere (e da spiegare), ma che in realtà è una naturale conseguenza della pratica, in grado di risvegliare e di potenziare le nostre qualità nascoste, come ad esempio la capacità di concentrazione, la capacità di riconoscere e accettare i nostri limiti, la consapevolezza, e quel famoso “vivere il qui ed ora” che nell’arrampicata è molto importante.
Non è un caso infatti che lo yoga venga sempre più spesso incluso nei programmi di allenamento degli atleti professionisti, e che molti di noi amanti della montagna decidano ogni giorno di avvicinarsi a questa disciplina.
Ho pensato quindi che potesse essere interessante dedicare uno spazio su Yoga n’ Ride per approfondire questo argomento, per parlare di quali sono i principali benefici dello yoga nell’arrampicata, e per mettere a vostra disposizione una serie di risorse utili ad integrare lo yoga nell’arrampicata.
Per muoverti agevolmente fra i contenuti di questo post, puoi utilizzare i link che trovi qui sotto:
- I benefici dello yoga nell’arrampicata (+ infografica )>
- Le posizioni di yoga da fare prima dell’arrampicata (+ infografica >
- Le posizioni di yoga da fare dopo l’arrampicata (+ infografica) >
- Programma di yoga per l’arrampicata>
I Benefici dello Yoga nell’arrampicata
Come abbiamo visto, praticando yoga con regolarità, e scegliendo la pratica con attenzione, è possibile lavorare su tutte le “qualità” necessarie per affrontare serenamente il tempo che trascorriamo appiccicati ad una parete.
Entrando un po’ più nel dettaglio, potremmo dire che i principali benefici dello yoga nell’arrampicata sono i seguenti:
Ci aiuta a svuotare la mente
Lo yoga è universalmente riconosciuto come una disciplina che “rilassa”.
Attraverso la pratica delle posizioni, che può essere più o meno impegnativa, impariamo sviluppare la “propriocezione”, ovvero la capacità di ascoltare il nostro corpo.
Quando facciamo yoga siamo concentrati ad ascoltare il nostro respiro, le sensazioni del nostro corpo, e a cercare di comprendere il nostro equilibrio. Questo meccanismo permette alla mente di rilassarsi, perché, quando essa è concentrata nella pratica, interrompe il flusso dei pensieri, e si svuota.
Una cosa del genere succede anche mentre arrampichiamo, quando la nostra mente è concentrata a ricercare l’equilibrio, e a capire come andare avanti, e per questo non ha spazio per pensare alla cena, alla fidanzata, a facebook o al lavoro.
In quel momento ci siamo solamente noi, la roccia e i nostri limiti, ed in questa condizione la mente si distoglie dal flusso dei pensieri, e si rilassa.
L’arrampicata, quando si riesce a viverla con la giusta propriocezione, ovvero lasciando fuori tutti i pensieri che non la riguardano, riuscendo a vivere il qui e ora, può essere considerata una forma di «meditazione in movimento», uno strumento utile a svuotare la mente e che nonostante la fatica fisica lascia una profonda sensazione di rilassamento… proprio come lo yoga. 🙂
A volte però succede che la nostra mente è letteralmente intasata da pensieri così assillanti che non riusciamo a lasciarli fuori nemmeno con l’arrampicata, e che alterano il nostro stato d’animo impedendoci di scalare con calma e tranquillità.
Immagino che se sei un appassionato di montagna e di climb, ti siano capitate quelle giornate nelle quali proprio non riesci ad arrampicare come vorresti. Giornate in cui la vita di tutti i giorni ti ha reso confuso, irritato, nervoso o preoccupato… al punto che tutte queste sensazioni te le sei portato anche in parete.
Per quello che può valere, a me è capitato un sacco di volte, e credo che sia assolutamente normale.
Quello che ho capito, però, è che grazie allo yoga è possibile preparare la mente all’arrampicata, imparando a svuotarla… e che così facendo anche le performance in parete ne traggono un grosso beneficio.
Per maggiori informazioni su come funziona questo particolare meccanismo dello yoga, puoi dare un’occhiata a questo articolo: Cos’è lo yoga, come si fa, perché funziona >
Ci insegna ad accettare i nostri limiti
Quando pratichiamo yoga con una certa regolarità è inevitabile che, prima o poi, finiamo con l’imbatterci in giornate in cui ci risulta particolarmente difficile tenere una certa posizione, o concentrarci sulla pratica. E’ normale che succeda, e l’unica cosa che possiamo fare è comprendere ed accettare che quel giorno quelli sono i nostri limiti, e che non ha senso sforzarsi eccessivamente di andare oltre.
E’ un po’ come se fosse una questione di sincerità nei confronti del nostro corpo e della nostra mente.
Questo atteggiamento, che la pratica dello yoga è in grado di sviluppare, alla lunga si riflette anche nell’arrampicata, con il risultato che quando siamo in parete e non ci sentiamo in forma, abbiamo la capacità di comprenderlo e accettarlo, senza prendercela con noi stessi perché non siamo riusciti a chiudere una via, ma imparando a vivere l’arrampicata per le emozioni che ci regala, e ad essere coscienti del fatto che i limiti si superano un passo alla volta.
Per maggiori informazioni su come funziona questa “evoluzione”, puoi dare un’occhiata a questo articolo: Lo yoga ci cambia… ecco come, e perché >
Ci insegna a respirare con consapevolezza
Imparare a controllare la respirazione è importante per garantire al nostro corpo l’apporto del suo nutrimento principale, l’ossigeno, e quindi per aumentare la resistenza allo sforzo, ma è importante anche per riuscire a mantenere la calma e la tranquillità durante i passaggi difficili o le situazioni impreviste.
Attraverso la pratica delle tecniche di respirazione, (in sanscrito “Pranayama“) è possibile imparare a controllare la respirazione, e sfruttare al massimo la capacità respiratoria.
Ci aiuta ad aumentare la forza
Attraverso una pratica yoga regolare e costante, si ottiene il risultato di rinforzare tutti i muscoli del corpo.
Questo è possibile in quanto gli asana, ovvero le posizioni che assumiamo durante la pratica, lavorano ognuna con un gruppo specifico di muscoli, allungando, ossigenando e potenziando quella particolare zona del corpo, ed interagendo allo stesso tempo anche con i chakra, ovvero i centri energetici del corpo che si trovano allineati lungo la colonna vertebrale.
Ad ogni chakra sono associati determinati organi del corpo, ma anche funzioni vitali, sensi, elementi, colori, emozioni, modi di essere o comportamenti.
Il risultato di questa “associazione” si può tradurre in un carico di energia, fisica ed emotiva, utilissima per affrontare le fatiche dell’arrampicata.
Ci aiuta a sviluppare flessibilità
Una delle caratteristiche più comuni che ci vengono in mente quando pensiamo allo yoga è la “flessibilità”, generalmente intesa come la capacità di mettere il proprio corpo in posizioni imprevedibili.
In realtà la flessibilità non è una prerogativa necessaria per fare yoga, ma è una qualità che si acquisisce con la pratica: più facciamo yoga, più diventiamo flessibili… su questo non c’è scampo.
Avere una buona flessibilità, come climbers, ci permette di affrontare agilmente ogni situazione durante l’arrampicata, sentendoci più sciolti e liberi nei movimenti.
Ci aiuta a sviluppare concentrazione
Essere concentrati vuol dire essere coscienti di ciò che stiamo facendo, ed essere presenti nel momento in cui svolgiamo una particolare azione.
Questo concetto, che ricopre un ruolo piuttosto importante nella vita di tutti i giorni, così come nell’arrampicata, a volte finiamo con il dimenticarlo… dimenticandoci appunto delle cose più banali. Nella maggior parte dei casi questo succede perché quando “facciamo”, o “ascoltiamo”, abbiamo la testa da un’altra parte, impegnata a pensare a cose che non riguardano il qui ed ora.
Quando questo accade in parete, non solo ci risulta più difficile avanzare, ma mettiamo in pericolo anche la nostra incolumità, e quella delle persone che arrampicano con noi.
Grazie alla pratica dello yoga è possibile sviluppare la nostra capacità di concentrazione, riuscendo in questo modo ad essere più presenti durante tutti i passaggi dell’arrampicata, e guadagnando qualche chance di evitare gli errori da distrazione, migliorando così le qualità delle nostre performance.
Ci aiuta a sviluppare equilibrio
Lo yoga è una disciplina che porta equilibrio, sia fisico che mentale. Lo fa grazie alla pratica delle posizioni, ma anche grazie agli insegnamenti che fanno parte di questa bellissima disciplina.
L’equilibrio è ovviamente una componente fondamentale anche dell’arrampicata, forse una delle principali, ed essere dotati di equilibrio ci permette di sentirci a nostro agio e rilassati anche nei passaggi più difficili o nelle situazioni più improbabili.
Ora che abbiamo visto quali sono i benefici che possiamo ottenere dallo yoga, è giunto il momento di capire come mettere in pratica la teoria, e quali sono le posizioni migliori da fare.
Se sei “alle prime armi con lo yoga”, ti suggerisco di seguire (gratis) questa lezione di yoga specifica per principianti.
E’ una lezione perfetta se non hai mai fatto yoga, o se non lo pratichi da tempo e senti di aver bisogno di una “rinfrescata“.
Seguire questa lezione ti permetterà di capire un po’ meglio come funziona lo yoga, e come avvicinarti in maniera corretta alla pratica.
Se invece già pratichi yoga regolarmente, credo che troverai particolarmente utili le seguenti posizioni, che puoi fare sia prima che dopo l’arrampicata, e che hanno lo scopo di allungare, irrobustire e rilassare i muscoli principalmente coinvolti nell’arrampicata.
Ti consiglio di salvare sul tuo telefono l’infografica con le posizioni che trovi qui sotto, di modo da averla sotto mano fintanto che non avrai imparato a memoria quali asana praticare.
Posizioni yoga da fare prima dell’arrampicata
Molti climbers iniziano la loro giornata in parete scaldandosi con qualche via più facile rispetto al loro grado di arrampicata, per poi passare ai tiri più impegnativi. Si tratta di un buon modo per preparare i muscoli agli sforzi più intensi.
Tuttavia, per molti di noi, credo che sia indicato, ancora prima di agguantare la roccia, dedicare qualche minuto a preparare il corpo e la mente con un po’ di yoga.
L’arrampicata è come se fosse un momento sacro, di piena connessione “corpo mente roccia”, e ogni momento importante ha bisogno di essere preceduto da un momento di centratura per connetterci con il nostro corpo e la mente.
Questi momenti ci permettono di essere più presenti, pronti, reattivi, di lasciare fuori tutti gli altri pensieri che possono interferire con la nostra scalata e di concentrarci al meglio su ciò che stiamo facendo.
La cosa positiva è che non è che serva chissà quanto tempo… bastano pochi minuti. L’importante, ovviamente, è farli con attenzione.
Le posizioni che trovi qui sotto hanno la particolarità di poter essere effettuate in piedi, senza bisogno del tappetino, e quindi le puoi praticare tranquillamente in falesia, prima di iniziare a scalare.
Posizioni yoga da fare dopo l’arrampicata
Hai presente la sensazione che si prova dopo una giornata di climb?
Non so se sia lo stesso anche per te, ma per quanto mi riguarda, oltre all’appagamento per la giornata passata all’aperto, sento anche una gran voglia di birra, doccia calda, e divano. 😉
Tuttavia, dopo aver messo alla prova il corpo per tutta la giornata, è importante prendersi del tempo per ricompensarlo del lavoro che ha fatto per noi.
La buona notizia è che esistono delle posizioni di rilassamento molto piacevoli, adatte per togliersi la ghisa di dosso, per prevenire infiammazioni come l’epicondilite, e per ricaricare il corpo di nuove energie.
Non sono necessarie per forza delle ore di pratica… anche venti minuti, se fatti bene, sono un vero toccasana!
… prova, e vedrai che il tuo corpo ti ringrazierà. 🙂
Per maggiori informazioni riguardo l’epicondilite, e come prevenirla grazie allo yoga, puoi dare un occhiata questo articolo: Epicondilite e Yoga, ecco le posizioni che cercavi (+video)
E se non ti basta, sono felice di condividere con te, una speciale lezione di yoga, ideale da fare dopo aver passato una magnifica giornata in falesia, per sentirti più rilassato/a e ricaricarti di nuova energia.
Playlist di Yoga per l’arrampicata
Come abbiamo visto lo yoga può essere un grande alleato che abbiamo a nostra disposizione per migliorare le performance nell’arrampicata.
Tuttavia, per ottenere dei benefici concreti, è necessario praticare yoga con una certa regolarità, e con sequenze che si adattino alle esigenze dei vari momenti che fanno parte della vita di noi “climbers”.
Proprio per aiutarti a raggiungere questa regolarità ed efficienza nella pratica, ho selezionato alcune delle decine di video-lezioni di yoga disponibili su Yoga n’ Ride, e le ho raccolte in una playlist specifica per l’arrampicata.
Questa playlist, disponibile on-line agli abbonati a Yoga n’ Ride, ti permetterà di mantenere il corpo flessibile, la mente rilassata per ottenere il massimo dalle prestazioni.
La playlist comprende diverse sequenze che potrai scegliere in funzione di ciò di cui hai bisogno:
- Sequenze da fare prima dell’arrampicata
- Sequenze da fare dopo l’arrampicata
- Sequenze di mantenimento, energiche, rilassanti, e terapeutiche
- Tecniche di respirazione
Clicca qui per scoprire la Playlist di Yoga per l’arrampicata di Yoga n’ Ride >
Grazie di aver visitato Yoga n’ Ride, e ricordati di condividere questo articolo sui tuoi Social Network… ti regalerà almeno 1 grado, se non 2, la prossima volta che andrai a scalare! 😉
Keep climbing!
Ciao, c’è anche un programma dedicato alla corsa o al Trail?
Buongiorno Paolo, grazie per il tuo commento.
Al momento non abbiamo disponilile un programma specifico dedicato alla corsa o al trail, ma abbiamo pronte due lezioni specifiche da fare prima e dopo la corsa.
La lezione utile da fare prima della corsa è visibile a tutti a questo link: https://pro.yoganride.com/video/yoga-pre-corsa/
La lezione da fare dopo la corsa invece è riservata agli abbonati a Yoga n’ Ride, e puoi visualizzarne le informazioni base su questo link: https://pro.yoganride.com/video/yoga-dopo-la-corsa/
Per ulteriori informazioni, non esitare a contattarci!
Buona giornata,
Francesco Andretti
yoganride.com
Grazie per questo articolo! Come insegnante yoga e appassionata di arrampicata non posso che apprezzare! Grazie mille. Simona
Oppss… mi era sfuggito il tuo messaggio Simona, comunque l’ho apprezzato moltissimo e ti ringrazio con tutto il cuore … e con tutta la magnesite ;))) hihihi. Buona giornata
Bellissimo articolo…da climber super appassionata condivido tutto quello che scrivi.
Grazie Cristina, e come si dice tra climbers… Alè! 🙂