Posizione del Guerriero I

Nome sanscrito:

Virabhadrasana I

Significato e simbologia:

Il termine Virabhadrasana proviene dalla combinazione di due parole sanscrite: “vira”, che significa “eroe” o “guerriero”, e “bhadra”, che significa “benefico”, “auspicioso”, “propizio”. La posizione prende il nome da Virabhadra, una figura mitologica della tradizione induista che rappresenta la forza e la determinazione del guerriero.

Secondo la leggenda, Virabhadra fu creato dal dio Shiva in seguito all’umiliazione subita dalla sua consorte, la dea Sati. Quando Sati si sacrificò per protestare contro l’offesa subita dal marito, Shiva ne rimase distrutto dal dolore e fece creare Virabhadra come rappresentazione della sua ira.

Virabhadra era descritto come un guerriero con mille braccia, mille occhi e mille piedi, armato con spade e scudi. Il suo compito era quello di distruggere l’asura Daksha, che aveva insultato e disprezzato Shiva e Sati. Dopo aver sconfitto Daksha e ripristinato l’onore di Sati e Shiva, Virabhadra divenne un simbolo di forza e determinazione nel mondo induista.

Nella pratica dello yoga, la Posizione del Guerriero I viene spesso associata all’immagine di Virabhadra, che rappresenta la forza interiore e la determinazione necessarie per affrontare le sfide della vita. Incarnando la figura del guerriero, siamo invitati a sviluppare la nostra forza interiore e ad affrontare le sfide della vita con coraggio e determinazione.

Inoltre, la Posizione del Guerriero I stimola il primo chakra, il chakra della radice (Muladhara), che è il nostro centro di energia e stabilità fisica ed emotiva. Questo chakra è associato alla terra e alla nostra connessione con essa, quindi la posizione ci aiuta a radicarci e ad ancorarci al mondo che ci circonda.

Come fare:

  • Portati in piedi, nella posizione della montagna (Tadasana)
    Inspirando appoggia le mani sulla vita
  • Espirando, fai un passo all’indietro con la gamba sinistra di circa 1 metro e mezzo
  • Mantieni i talloni sulla stessa linea e ruota il piede della gamba che sta dietro (sinistra) tra 60° e 45°. L’altro piede (destro) rimane rivolto in avanti
  • Mantieni la gamba dietro allungata e tesa. Ruota il busto in avanti in modo che il bacino, le spalle e la testa siano rivolte frontalmente verso la gamba davanti
  • Inspirando allunga e distendi le braccia sopra la testa mantenendole parallele e separate alla larghezza delle spalle con i palmi rivolti verso l’interno e le dita delle mani unite e distese. Ruota le spalle in alto, indietro ed in basso per poter avvicinare tra loro le scapole e rilassa le spalle
  • Inspira, espirando, contrai leggermente gli addominali spingendo l’ombelico verso la colonna vertebrale così che puoi facilmente ruotare il coccige verso il basso e distendere la zona lombare della schiena appiattendone leggermente la curvatura
  • Inspira, espirando piega la gamba davanti facendo in modo che il ginocchio sia perpendicolare alla caviglia e che formi un angolo di 90° col pavimento. La coscia dovrebbe essere il più possibile parallela al suolo.
  • Unisci i palmi delle mani tra loro e piegando leggermente la testa all’indietro, rivolgi lo sguardo verso i pollici.
  • Mantieni la posizione dai 20 secondi fino a un minuto continuando a respirare profondamente e uniformemente
  • Per uscire dalla posizione, inspirando raddrizza il ginocchio davanti, espirando rilassa le braccia ed appoggiale sulla vita. Inspirando, fai un passo portando la gamba dietro in avanti. Espirando, rilassa le braccia per tornare nella posizione della montagna (Tadasana).
  • Ripeti dall’altro lato, sostituendo la gamba sinistra con la destra e rimanendo su entrambi i lati lo stesso tempo.
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Varianti:

  • Se c’è troppa tensione nel piede dietro e non si può appoggiarlo a terra, ruotalo in avanti mantenendo il tallone sollevato (come nella posizione dell’affondo)
  • In caso di dolori alle spalle e braccia, mantienile appoggiate sui fianchi
  • Per ridurre il carico e la tensione nella gamba posteriore, appoggia il ginocchio a terra ed il collo del piede dietro sulla stessa linea del piede davanti ed appoggiato al pavimento
  • Se c’è tensione o compressione nella caviglia del piede dietro, accorcia il passo di apertura delle gambe
  • Se soffri di problemi al collo o cervicalgia, mantieni la testa in una posizione neutra, evitando di portare lo sguardo in alto verso le mani.

Consigli:

  • Cerca di distribuire uniformemente il peso del corpo, sia sulla gamba posteriore che anteriore
  • Evita di scendere con il busto in avanti, ma assicurati che la schiena sia dritta, perpendicolare al pavimento
  • Il piede della gamba che sta dietro, dovrebbe appoggiarsi completamente al pavimento e la pressione esercitata dovrebbe essere maggiore sull’arcata esterna del piede. Nel caso in cui l’arcata esterna rimanga sollevata, è necessario ridurre il passo di apertura delle gambe, oppure, ruotare il piede in avanti e mantenere il tallone sollevato (come nella posizione dell’affondo)
  • Sposta il piede dietro più aperto verso l’esterno per una maggiore stabilità e apertura del bacino per facilitarlo a mantenerlo frontalmente
  • Controlla che il ginocchio sia in linea con il secondo dito del piede, evitando quindi che la coscia scenda verso l’interno o l’esterno
  • Controlla che la coscia della gamba destra sia il più possibile parallela al pavimento. Più la coscia sarà parallela, più intensa e profonda sarà la posizione
  • Se non è possibile distendere completamente le braccia, aprile maggiormente
  • Mantieni braccia e piedi attivi
  • Assicurati che la gamba dietro sia distesa evitando di piegare il ginocchio
  • Mantieni l’attivazione addominale (uddiyana bandha)

Benefici:

  • Toglie la rigidezza dalle spalle e dalla schiena
  • Cura le rigidità al collo
  • Migliora la resistenza sia fisica che mentale, la coordinazione e l’equilibrio
  • Rinforza braccia, spalle, cosce, caviglie, schiena
  • Allunga gli addominali, caviglie e flessori dell’anca
  • Espande il torace, facilitando la respirazione
  • Riduce il grasso accumulato nei fianchi
  • Stimola la digestione e la circolazione
  • Sviluppa la forza di volontà

Chakra:

  • Primo chakra
  • Secondo chakra
  • Terzo chakra
  • Quarto chakra

Controindicazioni e/o limitazioni:

  • Questa asana deve essere eseguita con precauzione e non mantenuta a lungo dalle persone che soffrono di problemi cardiaci e di pressione alta.
  • In caso di disturbi articolari alle spalle, evita di unire i palmi delle mani, mantenendo le braccia sollevate parallele tra loro o lievemente distanziate per evitare di forzare le articolazioni
  • In caso di rigidità o dolore ai muscoli del collo o alle vertebre cervicali, mantieni la testa in una posizione neutra, evitando di portare lo sguardo in alto verso le mani.

In quale lezione puoi provare questa posizione:

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