Yoga: Ecco come iniziare

Se stai leggendo questo articolo, è molto probabile che tu sia ad un passo dal metterti sul tappetino e dall’iniziare a praticare yoga.

Ottima scelta 🙂

Magari hai già iniziato ad informarti sui corsi che ci sono nella tua zona, e posso immaginare che tra Hatha yoga, Raja yoga, Bikram yoga e Kundalini yoga, tu possa avere qualche difficoltà a capire quale “yoga devi yogare.”

Perché se è vero che l’obiettivo dello yoga è unico – raggiungere il benessere fisico e mentale – è vero anche che gli strumenti che abbiamo a disposizione per raggiungerlo sono molteplici, a cominciare dagli stili di yoga fra i quali possiamo scegliere.

Negli ultimi tempi “l’offerta sul mercato” è cresciuta in maniera esponenziale, ed è quindi fondamentale capire qual è lo stile che fa al caso nostro, e se è veramente yoga quello che ci viene proposto.

In questo post vedremo come fare, in particolare parleremo di:

Da dove iniziare

Innanzitutto è necessario comprendere cos’è lo yoga, come funziona, e perché funziona. 

Lo yoga non è una religione, non è uno sport, non è una setta e non è una competizione: lo yoga è uno strumento che serve per farci stare bene. Lo yoga è uno strumento utile per imparare a conoscerci meglio, per capire quello che vogliamo, chi siamo e dove vogliamo andare.

Ciò che distingue lo yoga dalla ginnastica, dal pilates o dal comune stretching è, infatti, la componente mentale, ovvero l’attenzione che durante la pratica rivolgiamo al corpo e al respiro, e che ha come obiettivo quello di insegnarci a governare la mente.

In poche parole, “lo yoga rappresenta uno stile di vita orientato al benessere del corpo e della mente, che ha come obiettivo finale l’auto-realizzazione.”

Gli stili di Yoga

Gli stili di yoga rappresentano la parte “pratica”, ovvero la forma in cui decidiamo di passare all’azione.

Essi si sono evoluti nel corso dei secoli, e continuano a farlo molto velocemente.

Sempre più spesso, infatti, le tecniche yoga vengono associate ad altre discipline “moderne”, dando vita a stili come “l’antigravity yoga” e “l’acro-yoga”, pratiche molto affascinanti che ci permettono di sperimentare nuove sensazioni, come la sensazione del volo o la fiducia dell’abbandono, che approfondiremo più avanti.

Sebbene attraverso queste pratiche sia possibile raggiungere un beneficio fisico e mentale, se si vuole seguire un percorso di yoga “integrale”, cioè basato sui principi di insegnamento che fanno riferimento a testi antichi, le principali scelte che abbiamo a disposizione sono quelle classiche.

Eccoti un elenco dei principali stili di yoga.

Per ogni uno ti spiego i benefici e ti fornisco alcune indicazioni per aiutarti a capire se sono o meno adatti a te.

Hatha yoga

Hatha significa “sforzo”, per questo hatha yoga è un termine generico che fa riferimento a qualsiasi tipo di yoga che utilizzi posture fisiche, che in sanscrito vengono chiamate asana.

Molti degli stili insegnati in occidente hanno come radice l’Hatha yoga

Quando una lezione viene promossa come Hatha significa, in genere, che si farà una pratica lenta e verranno eseguite le posture yoga più elementari.

L’Hatha yoga insegna a utilizzare il respiro per arrivare a controllare la mente, e oltre alla pratica delle posizioni e delle tecniche di respirazione – in sanscrito pranayama -, comprende anche i gesti delle mani – mudra -, le tecniche di purificazione kriya, e le tecniche di rilassamento chiamate yoga nidra.

Il ritmo e l’intensità della lezione dipendono molto dall’insegnante e dal metodo di insegnamento adottato.

Benefici: L’Hatha yoga sviluppa equilibrio, flessibilità, forza e concentrazione, riduce lo stress, equilibra il sistema nervoso, risveglia la respirazione diaframmatica, migliora la flessibilità della colonna e l’elasticità di muscoli e tendini, sviluppa la propriocezione, cioè la capacità di ascolto del corpo in generale.
Prepara inoltre il corpo e la mente per le pratiche di meditazione.

A chi è consigliato: proprio per la semplicità di esecuzione delle posizioni, questo stile, oltre ad essere il più praticato nel mondo, è adatto a tutti, soprattutto a chi è poco flessibile, alle persone iperattive, a chi non ha mai fatto yoga, agli atleti e agli sportivi come pratica di compensazione o per migliorare le prestazioni.

Se sei “alle prime armi con lo yoga”, ti suggerisco di seguire (gratis) questa lezione di yoga specifica per principianti.

E’ una lezione perfetta se non hai mai fatto yoga, o se non lo pratichi da tempo e senti di aver bisogno di una “rinfrescata“.

Yin yoga

E’ uno stile in cui le posizioni vengono mantenute per lungo tempo, anche cinque minuti per posizione!
E’ stato creato da Paulie Zink e si è diffuso in Europa grazie agli insegnanti Paul Grilley e Sarah Powers.

Yin Yoga è un modo di praticare asana lavorando sui meridiani, seguendo i principi della medicina tradizionale cinese.
Usando alcuni punti di pressione e tecniche di medicina energetica, mantenendo le posizioni per un tempo piuttosto lungo, si influenzano profondamente i tessuti connettivi e si aprono i canali per il rilascio delle tossine residue; ciò facilita il fluire della circolazione stagnante e libera il flusso vitale.

Lo Yin yoga si contrappone agli stili di yoga più dinamici, come l’Ashtanga o l’Iyengar, che si focalizzano sul calore interno e nell’allungamento e nella contrazione dei muscoli (tessuti elastici).
La pratica Yin si concentra infatti sui tessuti connettivi, cioè i tessuti più profondi e rigidi come legamenti, tendini, articolazioni ed ossa.

Inoltre, la pratica, combinata con i profondi effetti terapeutici che derivano dal rimanere a lungo nella quiete della posizione, conduce ad uno stato di meditazione e di aumentata coscienza di sé.

Benefici: equilibra le emozioni, stimola l’energia vitale dei meridiani (Nadi) e degli organi, rivitalizza il corpo, calma e prepara la mente per la meditazione, favorisce l’apertura dei tessuti connettivi di supporto alle anche, al bacino e alla colonna vertebrale in genere.

 A chi è consigliato:  a chi ha poca flessibilità e mobilità nelle articolazioni, a chi vuole rilassarsi profondamente senza fare troppo sforzo fisico, a chi è predisposto a rimanere fermo per lungo tempo, a chi cerca una pratica non impegnativa fisicamente e agli operatori shiatsu, per aiutarli a comprendere come meglio supportare i loro assistiti nel percorso di guarigione.

Se vuoi sperimentare questo stile, ti consiglio di provare questa fantastica lezione gratuita di Yin Yoga per rinforzare il sistema immunitario

Yoga Nidra

A differenza degli altri stili di yoga questo particolare stile non prevede alcun movimento fisico. Durante la pratica di Yoga Nidra, infatti, non devi fare assolutamente nulla se non sdraiarti comodamente ed ascoltare la voce guida.

Questa pratica, di origine tantrica e rielaborata dal maestro Swami Satyananda Saraswati, induce un rilassamento profondo ad ogni livello fisico, mentale ed emozionale. Per questo motivo è particolarmente adatta sia a chi ha bisogno di rilassarsi profondamente ed anche a chi ha impedimenti fisici che non gli permettono di praticare gli asana.

La parola “Nidra” deriva dal sanscrito, e significa “sonno”, ma non il sonno come lo intendiamo comunemente. Quando parliamo di Yoga Nidra il sonno è considerato come una condizione mentale, quindi cosciente, in qualche modo “attiva”, e non come uno stato di totale incoscienza, tipico di quando dormiamo.

Per capire meglio questo concetto,  immagina la sensazione di “semi-coscienza” che provi qualche istante prima di addormentarti.

Attraverso lo Yoga Nidra è possibile indurre questo particolare stato di “sonno” con l’obiettivo di rilassare le tensioni di corpo e mente e favorire alcuni aspetti cerebrali, come la creatività, il problem solving, la diminuzione dello stress e l’aumento del rilassamento.

Uno dei “limiti”, se così vogliamo chiamarlo, di questa tecnica, è che essendo una pratica guidata, non la puoi fare da solo. (Salvo alcuni casi, e mi riferisco a persone che hanno una profonda conoscenza ed esperienza nella pratica)

Benefici: i benefici di Yoga Nidra sono molto simili a quelli della meditazione, con il vantaggio che per la sua semplicità d’esecuzione è accessibile anche a chi ha poca dimestichezza con la meditazione.

Yoga Nidra aiuta a gestire ansia e stress, migliorando lo stato di salute mentale, emozionale e di conseguenza anche fisico. Inoltre contribuisce a migliorare la concentrazione, memoria e creatività.

A chi è consigliato: a chi sta cercando una pratica semplice, alla portata di tutti, che non richiede sforzo fisico o una preparazione particolare, per migliorare il proprio benessere psico-fisico ed ogni volta che ti senti particolarmente stanco/a, stressato/a, o quando senti il bisogno di dover recuperare ore di sonno.

Se vuoi sperimentare i fantastici benefici di questa pratica, sono felice di condividere con te una pratica gratuita:

Ashtanga Yoga o Ashtanga Vinyasa yoga

Ashtanga significa “otto livelli” e fa riferimento ad uno dei più famosi testi di yoga, gli Yogasutra di Patanjali, in cui vengono descritti gli otto gradini della via dello yoga.

L’Ashtanga yoga, chiamato anche Ashtanga vinyasa yoga, da non confondere con il Vinyasa yoga,  si è diffuso in Occidente a partire dal 1970 grazie al maestro Pattabhi Jois.

La caratteristica di questo stile è che si basa su delle sequenze fisse.

Si inizia imparando la prima sequenza dellAshtanga, che serve per riallineare, aprire e rinforzare corpo e mente. I movimenti fluidi che legano ciascuna delle posizioni incluse nella serie vengono accompagnati da una tecnica di respirazione controllata (ujjayi pranayama) e la contrazione, o chiusura, di alcune parti del corpo (bandha).

L’obiettivo è quello di generare un calore interno che favorisca l’eliminazione delle tossine e la purificazione del sistema viscerale e muscolo-scheletrico.

Una volta appreso come eseguire in maniera fluida la prima sequenza, si passa a quella intermedia e poi a quella avanzata.

Benefici: la pratica regolare porta ad uno stato di  salute psico-fisica totale, in quanto influisce sulla regolazione delle ghiandole endocrine e sul sistema nervoso.
Inoltre, rinforza i muscoli, i tendini, migliora la flessibilità della schiena e delle articolazioni.

A chi è consigliato: a tutti coloro che vogliono seguire una pratica intensa.
Nell’Ashtanga yoga si fa fatica, vengono bruciate molte calorie e si suda parecchio, ma se non si possiede una buona flessibilità e resistenza, soprattutto all’inizio, è molto difficile riuscire a rilassarsi e godere dei benefici della pratica.

Mi sento di consigliarlo a chi ha già fatto esperienza con l’Hatha yoga e vuol passare ad una pratica più impegnativa.

Raja yoga

Raja è una delle vie dello yoga, ma quando questo termine si riferisce ad un corso che ci viene proposto, in genere indica una pratica incentrata sulla meditazione.
Rappresenta forse l’immagine più comune che le persone hanno dello yoga: l’omino seduto a gambe incrociate che fa oommmm… ecco, quello è il Raja yoga.

E’ uno stile che potremmo definire statico, anche se le lezioni comprendono sempre la pratica di posizioni e le tecniche di respirazione, che hanno la funzione di preparare il corpo alla meditazione.

L’Hatha yoga è considerata una pratica di preparazione per il Raja yoga.

Benefici: La pratica del Raja Yoga sviluppa la flessibilità, aumenta la resistenza allo stress,  alle ansie quotidiane, e favorisce la concentrazione.

A chi è consigliato:  a chi predilige una pratica statica, a chi ha già fatto Hatha yoga e vuole dare maggiore importanza alla meditazione, a chi è preposto all’interiorizzazione… e a chi se la sente di rimanere seduto immobile per lunghi intervalli di tempo.

Kundalini yoga

Può essere definito come lo yoga energetico e fa riferimento al maestro indiano Yogi Bahan .

Le lezioni sono strutturate per lavorare sui chakra (centri energetici del corpo) e sul sistema nervoso, endocrino ed energetico.

Le lezioni di Kundalini sono sempre diverse tra loro, si passa da quelle molto fisiche e dinamiche in cui vengono insegnati asana  anche complessi a lezioni in cui la pratica è quasi completamente meditativa, con o senza l’ausilio di tecniche di pranayama.

In tutte, però, non manca mai l’abbinamento con la recitazione di un mantra indirizzato alla purificazione, alla guarigione o alla stimolazione di un particolare centro energetico.

Benefici: miglioramento del funzionamento del sistema cardiovascolare; rinvigorimento dei sistema nervoso, digestivo, linfatico; bilanciamento del sistema ghiandolare. Grazie alla pratica di Kundalini yoga, si acquista maggior equilibrio anche nel campo emozionale, con conseguente maggiore lucidità nel prendere decisioni.

A chi è consigliato: a chi può e vuole praticare con costanza e con regolarità e a chi è predisposto ad una pratica più spirituale.

Iyengar Yoga

Potrebbe essere definito come lo yoga dell’allineamento, e fa riferimento al maestro B.K.S. Iyengar, scomparso di recente.

La pratica si concentra prevalentemente sulla precisione dell’esecuzione.  Per permettere a chiunque di raggiungere un posizione anatomicamente corretta, indipendentemente dal grado di flessibilità del corpo e dell’età, in questo stile si utilizzano cinture, cuscini, blocchi e sedie.
Secondo Iyengar il mancato allineamento del corpo si ripercuote anche sulla mente, e allineare il primo significa allineare la seconda.

Benefici:  stabilità delle articolazioni, armonia e forza dei muscoli, allineamento di arti e spina dorsale, riduzione dello stress.

A chi è consigliato: a chi predilige una pratica intensa ma non troppo dinamica, agli adulti e anche anziani che vogliono mantenere i muscoli attivi e mobilizzare le giunture. Agli sportivi come tecnica complementare per migliorare le proprie prestazioni.

Vinyasa yoga o Yoga flow

E’ uno stile  fluido, dinamico ed armonioso. Il padre fondatore di questa disciplina, che è considerata come uno stile di yoga moderno, è Krishnamacharya.

La caratteristica delle lezioni è che le posizioni vengono eseguite in modo dinamico, abbinando il respiro al movimento, e vengono enfatizzate le transizioni tra una postura e l’altra.

Nelle classi di Vinyasa yoga, a differenza dell’Ashtanga vinyasa yoga, non si segue una serie predefinita di posizioni e quindi le lezioni sono sempre diverse.
Vinyasa yoga lavora con l’allineamento del corpo per una corretta postura, utilizza movimenti dinamici per migliorare la coordinazione e l’agilità, per rinforzare i muscoli del corpo e per mantenere l’elasticità del sistema fasciale.

L’intensità della sequenza e le posizioni proposte dipendono molto dall’insegnante, per cui questo stile, a livello teorico, potrebbe essere adatto a tutti.

Benefici: il corpo acquisisce flessibilità forza, resistenza.
Eseguendo gli asana in modo dinamico vengono eliminate le tossine, nocive al nostro organismo e si acquisiscono equilibrio e agilità.
Proprio per il fatto che le posizioni vengono eseguite coordinando il respiro al movimento è molto più facile mantenere l’attenzione al momento presente, e ciò determina una riduzione dello stress, una maggior chiarezza e lucidità mentale.

A chi è consigliato: a chi cerca uno stile dinamico, con delle sequenze sempre diverse. Agli atleti o agli sportivi in genere come pratica di compensazione o per migliorare le prestazioni.

Ovviamente esistono anche altre forme di yoga; per lo più si tratta di discipline sviluppatesi di recente, che invece di fare riferimento a maestri indiani o testi storici, sono nate dalla creatività di insegnanti americani. 

Eccoti un elenco delle più diffuse:

Power yoga

Ovvero la rivisitazione in chiave dinamica e potenziata delle posizioni yoga classiche.
Non esiste un reale capostipite nella pratica del Power yoga, di fatto si tratta di un misto tra posture, fluidità, respirazione e stretching.

Una lezione di power yoga potrebbe essere molto simile ad una di Vinyasa yoga, con la differenza che alcune posture vengono mantenute più a lungo e la lezione è abbastanza impegnativa dal punto di vista fisico.

Benefici: migliora la forza, la resistenza, l’elasticità di muscoli e tendini, il controllo e la capacità di ascolto del corpo in generale.

A chi è consigliato: a chi ha voglia di far fatica, a chi ha una buona resistenza allo sforzo, a chi vuole bruciare calorie.

Bikram yoga

Il nome deriva dal suo ideatore, Bikram Choudhury. Questo stile di yoga è anche conosciuto come Hot yoga, per via dell’alta temperatura della stanza in cui si pratica (40 gradi).

Generalmente si tratta di una lezione di 90 minuti, svolta in una stanza dalla temperatura molto elevata, nel corso della quale si eseguono 26 posizioni e due tipi di respirazione.
Il sudore espulso come conseguenza della pratica e dell’alta temperatura favorisce l’eliminazione delle tossine.

L’alta temperatura, inoltre, consente di eseguire torsioni e flessioni in modo più sicuro, essendo tutto il corpo pronto, le articolazioni già “oliate” e i muscoli rilassati e pronti ad essere allungati.

Benefici: Grazie al Bikram yoga, se praticato con costanza, si ottiene un miglioramento della respirazione, una migliore qualità del sonno, la stimolazione del funzionamento del sistema cardiovascolare, endocrino, linfatico, immunitario, digestivo, riproduttivo, muscolare, scheletrico e nervoso. La colonna diventa più flessibile e si rallenta il processo di invecchiamento delle cellule.

A chi è consigliato: a chi vuole far fatica, bruciare calorie e perdere peso.

E’ sconsigliato però a chi soffre di bassa pressione o malattie cardiovascolari.

Acro Yoga

L’acro yoga è una disciplina che combina yoga, massaggio thailandese e acrobatica, ovvero una serie di posizioni da eseguire in coppia.

Nel corso della pratica vengono identificate 3 figure:

  • Flyer: ovvero la persona che rimane sospesa.
    Essere sospesi significa fidarsi completamente dell’altra persona e allo stesso tempo significa credere nelle proprie capacità. Per questo l’acro yoga serve anche per sviluppare fiducia verso gli altri e verso se stessi.
  • Base: la persona che fa sorregge il flyer.
    Solitamente si trova a terra, con la schiena appoggiata, le gambe e le mani verticali che fanno da appoggio e leva per il flyer. Il suo ruolo è molto importante  per una buona esecuzione. E’ un pò come nelle costruzioni, se la base è solida, le case non cadono!
  • Spotter: è una persona che assiste il flyer in caso di sbilanciamenti o cadute, per evitare incidenti di percorso; lo spotter dà inoltre suggerimenti per come migliorare o eseguire la posizione.

Benefici: l’acro yoga aiuta a sviluppare il senso dell’equilibrio, ad aprirsi agli altri favorendo le relazioni ed imparando a relazionarsi e a fidarsi dell’altra persona che deve sostenere il nostro corpo, sviluppando inoltre la capacità di abbandonarsi e lasciarsi andare. Sviluppa un senso di responsabilità e la fiducia in sé stessi. Infine, permette un rilassamento profondo con la pratica finale del massaggio thai yoga.

A chi è consigliato: a chi ha una buona elasticità e una certa dimestichezza con lo yoga.

Le posizioni infatti sono abbastanza impegnative, e senza un’adeguata preparazione il rischio è quello di uscirne spaccati in due anziché entusiasti e carichi!

In ogni caso, se ti affidi ad un insegnante qualificato, anche se non ti senti particolarmente pronto o sufficientemente flessibile, verrai guidato nella pratica nel rispetto  dei limiti del tuo corpo.

Antigravity Yoga

L’antigravity yoga, chiamato anche aerial yoga, è una disciplina che nasce dall’ispirazione di un famoso ginnasta, ballerino e coreografo americano: Christopher Harrison, che nel 1999 ha progettato la prima amaca soft touch e sperimentando, ha dato vita a questa affascinante ed efficace disciplina yogica, che unisce i movimenti della danza a quelli del pilates, della ginnastica artistica e, logicamente, dello yoga.

L’antigravity yoga è una disciplina che tende a “combattere la forza di gravità”; gli asana, infatti, vengono effettuati sospesi da terra grazie ad una specifica amaca di cotone jersey elasticizzato, che permette al corpo di muoversi liberamente nello spazio, garantendo la sospensione anche nelle posizioni invertite ed anche il rilassamento finale avviene in in sospensione

La pratica dell’antigravity yoga, se eseguita rispettando i limiti del proprio corpo e sistemando correttamente il telo per bilanciarne il peso, non è affatto pericolosa; in ogni caso, prima di ritrovarsi da soli a casa incastrati nel telo o di picchiare la testa contro il pavimento, è meglio seguire un corso e  affidarsi alla guida di un insegnante esperto.

Benefici: il nostro corpo, liberato dalla sensazione della forza di gravità, è in grado di eseguire le posizioni con maggiore profondità e le inversioni garantiscono un allungamento profondo della colonna vertebrale che, distendendosi, permette il riallineamento delle vertebre. Inoltre si impara ad allenare la mente a controllare la paura, si acquisisce una maggior consapevolezza di se stessi e delle proprie capacità.

A chi è consigliato: a chi vuole sperimentare una sensazione molto simile al volo, incrementare le percezioni che si provano normalmente nella pratica degli asana e a chi vuole sperimentare le inversioni in modo differente e mettere alla prova le proprie capacità.

Trovato il tuo stile?

Una volta che hai individuato lo stile, o gli stili, che ti potrebbero interessare, informati sui corsi disponibili on-line o nella zona dove abiti.
Puoi farlo attraverso internet o anche guardando gli annunci locali sui giornali, le locandine per strada o chiedendo informazioni ad amici o conoscenti che già praticano yoga.

Ricordati di informarti anche sull’esperienza dell’insegnante, e di chiedere quali sono le caratteristiche dello stile che ti verrà insegnato.

Solitamente la prima lezione di un corso è gratuita proprio per questo motivo, anche se, normalmente,  gli insegnanti sviluppano un programma che, per essere compreso fino in fondo, richiede la partecipazione ad almeno 6 /10 lezioni.

E se ti stai chiedendo come fare a capire se lo stile che hai scelto è quello, giusto… beh, è molto semplice: alla fine della pratica dovresti sentirti soddisfatto, carico, rilassato e appagato. Non certo demoralizzato e demolito. 🙂

Se non hai mai fatto nessun tipo di attività fisica e conduci una vita sedentaria, potrebbe essere che dopo le prime lezioni tu possa avvertire qualche dolore. La maggior parte delle volte succede perché ci si avvicina alla pratica per imitazione, cioè cercano di eseguire la posizione come viene mostrata dall’insegnante pur non avendo la flessibilità necessaria, e quindi si tende a forzare molto le posizioni.

Ricordati che nello yoga non esiste competizione, e che lo yoga non è una pratica che porta dolore, anzi, è esattamente il contrario. Per ottenere il massimo dei benefici dallo yoga è indispensabile imparare a rispettare e accettare i limiti del tuo corpo.

Sarà compito dell’insegnante suggerire varianti per adattare le posizioni alle tue esigenze fisiche.

Lezioni di gruppo oppure private?

Le lezioni di yoga si possono fare in classi o gruppi di più persone, oppure private.

Oltre agli evidenti vantaggi organizzativi, la lezione privata ha la particolarità di essere indirizzata a lavorare sulle tue esigenze specifiche.
Queste lezioni hanno l’obiettivo di proporre una sequenza studiata sul corpo di ogni praticante, per questo le posizioni proposte vengono studiate appositamente in funzione delle esigenze psicofisiche di ognuno, creando così una sequenza personalizzata che ha l’obiettivo il vantaggio lavorare su obiettivi individuali anziché di gruppo.

Si può iniziare a fare yoga online?

Certo! Internet è diventato ormai parte integrante della nostra quotidianità, del modo in cui comunichiamo e ricerchiamo le informazioni.

Adottando i dovuti accorgimenti, in particolare per quanto riguarda la capacità di sapersi controllare e di non forzare oltre il limite le posizioni, “fare yoga online” vuol dire anche avere la possibilità di costruirsi un proprio percorso di apprendimento, basato sulle proprie capacità e sulle proprie esigenze.

Cosa serve per fare yoga?

Esiste un noto aforisma che dice: “…le uniche cose di cui hai bisogno per fare yoga sono il tuo corpo e la tua mente.”

Ed è verissimo, anche se  in un contesto pratico ci aggiungerei per lo meno un tappetino e abbigliamento comodo. 🙂

Per quanto riguarda il tappetino ti suggerisco di sceglierne uno con uno spessore compreso tra 4-6 mm; fai attenzione, perché in commercio se ne trovano di molto economici che spesso però sono troppo sottili, e c’è il rischio che poi ti facciano male le ginocchia.

Per una guida più completa, puoi dare un’occhiata all’articolo Tappetino yoga: ecco come scegliere quello adatto a te!

Mentre per l’abbigliamento… beh, c’è solo che l’imbarazzo della scelta.

Cerca di prediligere abiti comodi, che non ti impaccino i movimenti. Gli yoga pants, che sono l’evoluzione sportiva dei leggings, ormai sono diventati un must e vengono usati sempre di più, proprio perché sono molto comodi.

Talmente comodi che hanno iniziato ad usarli anche gli uomini!

Ad ogni modo, se non te la senti di uscire di casa con un bel pantalone attillato, puoi sempre ricorrere al buon vecchio pantalone in felpa, che male non sta e aiuta a preservare la virilità.

Oltre a queste cose basilari, in funzione dello stile di yoga praticato, potrebbe essere che ti servano altri accessori come: blocchi, cinture, coperte, cuscini, tutti supporti che spesso sono messi a disposizione dal corso o dalla scuola.

Ad ogni modo, prima di partecipare alla lezione, informati sul materiale richiesto.

Spero che adesso ti sia un po’ tutto più chiaro… se dovessi avere ancora qualche dubbio su come iniziare a praticare, ti ricordo che puoi scrivermi in qualunque momento, sarò felice di poterti rispondere…. e se vuoi aiutare qualcun altro a chiarirsi le idee sullo yoga, beh, condividi questo post sui tuoi social network! 🙂

Buona ricerca!

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6 commenti su “Yoga: Ecco come iniziare”

  1. Ciao! davvero complimenti su come è stato messo su il sito…è piacevole, rapido ed esaustivo navigarci su. Ho una domanda in merito al corso per principianti; a qual’è di questi stili ti rifai? Hatha yoga?

    Rispondi
    • Ciao Salvatore,
      grazie per le tue parole :)))
      Per quanto riguarda lo stile che insegno, è Hatha yoga.
      Ad ogni modo, nella pagina delle Lezioni, è possibile selezionare le video-lezioni anche in base allo stile di yoga.
      Si tratta sempre di lezioni di Hatha yoga ma che in base al ritmo e all’intensità della sequenza, possono essere più o meno fisicamente impegnative o rilassanti. Spero di esserti stata utile, buona continuaizone e ci vediamo alla prossima 🙂

      Rispondi
  2. Salve, vorrei iniziare a fare yoga, ne ho bisogno per lo stress. La mia intenzione è seguire un corso e praticare anche a casa, ma sono molto sensibile ai rumori, a casa immancabili e purtroppo non arginabili, per rilassarmi ho bisogno di silenzio perchè il rumore mi innervosisce molto. Posso usare i tappi per le orecchie?

    Rispondi
    • Buongiorno Lucilla,
      grazie per il tuo commento, mi fa piacere che tu voglia iniziare con lo yoga.
      Per quanto riguarda la tua domanda, potresti si praticare con i tappi, niente te lo impedisce, però considera che in quel caso ti diventerebbe difficile ascoltare le istruzioni dell’insegnante (a meno che tu faccia a yoga a casa da sola, senza l’ausilio di video lezioni o altro).
      Ad ogni modo, prima di iniziare a praticare con i tappi, ti consiglierei di provare la meditazione sull’ascolto dei rumori. E’ un ottimo esercizio che utilizza proprio i rumori per eliminare lo stress e magari con il tempo potrebbero anche diventare tuoi “amici” così che non ti diano più fastidio.
      Buona continuazione e Namastè.

      Rispondi
  3. Ciao, è solo da qualche mese che ho iniziato a praticare yoga e da autodidatta, dato che nella mia zona non c’è un centro vicino, ma anche per altri motivi in verità. In ogni caso, non so perché ma sono attratta dalla pratica del Kindalini (mai fatta), solo che la recitazione di mantra mi lascia un po’ interdetta, io sono cattolica e mi sembra una contraddizione recitare una sorta di preghiera-invocazione che non ha nulla a che fare con la mia religione (pur rispettando tutte le forme di spiritualità). Infine, mi togli una curiosità? Perché secondo te sento questa specie di “attrazione” per il Kundalini senza neppure aver visto neanche una lezione? 😉

    Rispondi
    • Ciao Molly, grazie per il tuo commento!
      Per quanto riguarda l’attrazione che hai verso la Kundalini credo che non ci sia un motivo nello specifico, o meglio è un po’ come il fatto che una persona sia più attratta da una pietanza piuttosto che un’altra oppure da una passione piuttosto che da un’altra come per esempio dall’arte piuttosto che la musica.
      Credo che sia un’ispirazione che nasce da dentro, che arriva dal cuore ed in ognuno di noi si manifesta in modo diverso.
      Proprio per questo motivo si sono sviluppati diversi tipi di yoga. Non siamo tutti uguali e ognuno è attratto da cose differenti e fa parte della nostra, oserei dire: “genetica”.
      Per quanto riguarda la recitazione dei mantra, posso capire la tua avversione.
      In realtà lo yoga non è una religione e i praticanti di qualsiasi religione del mondo possono farlo.
      La recitazione dei mantra è una formula, che attraverso le vibrazioni emesse dalla ripetizione delle parole, aiuta a svuotare la mente e ad accrescere l’energia spirituale (qualunque sia il tuo credo religioso).
      Il termine mantra infatti significa proprio “strumento per la mente”.
      Se vuoi approfondire l’argomento, ti consiglio di leggere il post: perchè nello yoga si fa l’OM.
      Credo che uno dei motivi principali per il quale si faccia così tanta fatica a recitare i mantra è che spesso non ne conosciamo il significato, cioè non ci vengono tradotti.
      Dal momento in cui si comprendono le parole di ciò che si ripete, diventa più facile accettare la loro ripetizione poichè ci si rende conto che si tratta di messaggi di pace, amore, ecc… senza invocare nessun Dio nello specifico per cui è un concetto che dovrebbe essere comune ad ogni religione.
      Dall’altra parte la Kundalini è una delle formule più spirituali dello yoga. A volte spaventano anche come si mostrano i maestri e cioè con un turbante in testa …. che è molto lontano dalla nostra cultura occidentale.
      Ad ogni modo considera che non sei obbligata a ripetere i mantra e praticando online hai la possibilità di “prendere ciò che più ti piace” della disciplina senza sentirti in difetto nei confronti dell’insegnante perchè non hai fatto ciò che ti veniva proposto. In questo modo, poco alla volta, potrai esplorare questa disciplina e comprendere se è quella che più fa per te.
      Spero di esserti stata utile, ti auguro una splendida giornata e ricerca!

      Rispondi

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