Tappetino yoga: ecco come scegliere quello adatto a te!

Il tappetino da yoga è molto di più di una semplice stuoia che stendiamo a terra per aiutarci a fare le posizioni. E’ il compagno assieme al quale condividiamo le meravigliose scoperte del nostro viaggio yogico, sul quale riversiamo sudore, stati d’animo ed emozioni.

Per questo motivo la sua scelta non può limitarsi al colore più bello, o al prezzo più conveniente.

Il tappetino è un accessorio che deve sostenerci nell’esecuzione dagli asana, da quelli più semplici alle posizioni avanzate, e deve essere un supporto comodo, resistente e confortevole.

Tuttavia, se pratichi yoga già da qualche tempo, è probabile che ti sia capitato di acquistare un tappetino certo di aver fatto la scelta migliore, salvo poi scoprire che una volta steso faceva le orecchie, oppure che dopo due minuti di pratica iniziava a scivolare… o peggio ancora ad emanare un odore sgradevole.

Per questo motivo ho pensato che potesse essere interessante e importante condividere con te alcuni consigli su come scegliere il tappetino da yoga adatto alle tue esigenze.

Quindi preparati, perché oggi entreremo nel fantastico mondo dei tappetini yoga, e in particolare vedremo:

La storia del tappetino da Yoga

Considerando i millenni che sono trascorsi da quando è nata la disciplina dello yoga, l’utilizzo del tappetino nella pratica è ovviamente un fatto recentissimo.

Agli arbori  della storia dello yoga, infatti, i praticanti eseguivano i loro asana sulla terra battuta o sull’erba, e solo i più fortunati avevano l’opportunità di praticare su pelli di animali che potevano essere, a seconda delle tradizioni, di antilope, daino o di tigre.

Le pelli di animale venivano recuperate nel pieno rispetto dei precetti dello yoga, in quanto nessun animale veniva ucciso allo scopo di utilizzarne la pelle come tappetino, ma venivano utilizzate solo le pelli provenienti da animali morti di morte naturale.

Come troviamo nei versi 10-11 del capitolo VI della Bhagavadgita, uno dei testi storici di riferimento dello yoga: “Lo yogi deve raccogliersi… su un seggio stabile, non troppo alto ne troppo basso, coperto di una stoffa, di una pelle di antilope o di erba sacra…”

In seguito si iniziò ad utilizzare delle stuoie di cotone, ma erano ben lontane dai moderni tappetini fatti di fibre sempre più ricercate e tecnologicamente avanzate, studiati per permettere il giusto attrito e confort durante la pratica.

La creazione del primo tappetino di nuova generazione antiscivolo, o sticky mat, risale all’inizio degli anni ’80, da un’idea dell’inglese Angela Farmer.

Come sempre accade nei casi di innovazione, la scoperta del tappetino fu la naturale conseguenza della ricerca di una soluzione ad un problema.

Angela, che potremmo definire come la madre del tappetino moderno, a seguito di un intervento chirurgico, aveva infatti sviluppato una disfunzione del sistema nervoso simpatico, con la conseguente perdita della capacità di sudare.

Praticare yoga diventò per lei estremamente complicato, poiché essendo priva della naturale sudorazione di mani, piedi e del resto del corpo, aveva perso anche la capacità di sviluppare il grip, ovvero l’attrito che ci consente di aderire al pavimento mantenendo, per esempio, la posizione del guerriero 1 senza che diventi una spaccata.

Poi un giorno Angela si trovò per caso sotto gli occhi un pezzo di materiale antiscivolo per tappeti, che iniziò ad utilizzare come supporto durante le sue lezioni di yoga, generando una notevole curiosità ed interesse da parte dei suoi studenti.

Attratto da quell’interesse sempre più diffuso, il padre di Angela decise di iniziare a collaborare con l’azienda produttrice del materiale antiscivolo, e di sviluppare con loro quello che sarebbe diventato il primo sticky mat della storia.

Nel giro di pochi ottenne un successo mondiale, commercializzando per corrispondenza la versione  da 2 e da 4 millimetri. 

In seguito, e siamo ormai ai recenti anni duemila, si è iniziato a produrre tappetini yoga composti interamente di gomma naturale, materiale che ultimamente è molto di moda e sta andando a sostituire  i sintetici PVC, PER e TPE.

Come scegliere un buon tappetino

Una delle principali caratteristiche che fanno di un tappetino un buon tappetino, è che quest’ultimo non ostacola la pratica, ma la aiuta.

Deve garantirci stabilità e aderenza, deve avere lo spessore adeguato per supportare le articolazioni ed eventuali urti, e deve essere sufficientemente largo e lungo da garantirci un certo comfort durante la pratica.

Inoltre, deve essere abbastanza resistente da sopravvivere a diversi lavaggi e, potendo scegliere, dovrebbe rispettare l’ambiente, e quindi essere fatto di materiali naturali, ecologici o riciclati. (In ogni caso non tossici. 😉 )

Detto questo, vediamo ora quali sono le principali caratteristiche che differenziano i vari tappetini.

Spessore e peso

Una delle prime cose da considerare quando si acquista un tappetino è lo spessore.

Questo fattore, infatti, influenza notevolmente la nostra pratica.

Se il tappetino è troppo sottile rischia di non proteggere a sufficienza le articolazioni e le ossa, specialmente nelle posizioni in appoggio sulle ginocchia, come il gatto.

Al contrario, se il tappetino ha uno spessore troppo… spesso, rischia di farci perdere il contatto con il suolo, complicando la tenuta dell’equilibrio. (Ti basta provare ad immaginare quanti muscoli dovrebbero entrare in gioco per tenerti in equilibrio, nella posizione dell’albero, su una superficie molto morbida.)

In generale però vale la regola che più i tappetini sono spessi, più il contatto con il pavimento sarà ammortizzato, rendendo la pratica maggiormente confortevole.

Lo spessore del tappetino, tuttavia, ne determina anche il peso e il volume; considera quindi che se dovrai trasportarlo molte volte, o per lungo tempo, forse è meglio sacrificare un po’ di comfort e scegliere un tappetino più sottile. (Come vedremo in seguito, ne esistono alcuni specifici da viaggio. )

Vediamo adesso quali sono gli spessori disponibili sul mercato, e le caratteristiche che li identificano:

Da 1,5 mm a 3 mm
Questo è lo spessore più sottile per un tappetino, e in genere questi spessori identificano i tappetini da viaggio, poiché sono poco ingombranti, leggeri, e a volte anche facilmente piegabili, come se fossero una salvietta.

Un tappetino da viaggio è molto comodo, per esempio, dal punto di vista igienico, in quanto lo si può stendere sopra ai classici tappetini che vengono forniti in palestra, nei centri yoga o quando si partecipa ad un evento, una vacanza o un corso di approfondimento.

Dai 3 ai 4 mm
Questo spessore è quello più diffuso, in quanto garantisce un buon rapporto tra peso-spessore, diventando facilmente trasportabile. E’ il tappetino da portare in palestra, o da tenere in casa steso nell’angolo o nella stanza yoga.

Dai 5 ai 6 mm
I tappetini di questo spessore sono indicati specialmente per chi ha le articolazioni particolarmente sensibili, oppure ha subito operazioni ed infortuni alle ginocchia.

Attenzione però a non scegliere un tappetino troppo spesso, intendo oltre 6-8 mm, poiché potrebbe procurarti delle difficoltà nelle posizioni di equilibrio, facendoti perdere la concentrazione ed il radicamento al suolo.

Materiale

Il materiale è un altro fattore importante da tenere in considerazione, specialmente se sei allergico ad alcuni componenti chimici o preferisci evitare materiali potenzialmente tossici.

Ecco qui un elenco dei principali materiali che si trovano in commercio:

TPE (Termo Polimeri Espansi)
Questo materiale (privo di PVC e Lattice), presenta qualità come elasticità, impermeabilità e resistenza all’usura nettamente superiori ai classici tappetini, con l’aggiunta di essere totalmente inodore, ipoallergenico, facilmente lavabile e, soprattutto, interamente riciclabile e biodegradabile.

PVC (Cloruro di polivinile)
Questo è il materiale più utilizzato in assoluto in quanto è piuttosto economico, ha una buona resistenza, ed una buona aderenza. Aihmè, pare che possa essere tossico ed ha un forte impatto negativo sull’ambiente sia nella fase di produzione, sia per lo smaltimento.

Gomma naturale e gomma naturale riciclata
Questi materiali rappresentano il nuovo trend nella vendita dei tappetini, in quanto sono completamente riciclabili, biodegradabili ed ecologici.

Inoltre, hanno un ottimo grip, assorbono facilmente il sudore, e si stendono a terra facilmente senza fare “le orecchie” o risvolti.

La gomma naturale, però, ha lo svantaggio che chi è allergico al lattice dovrebbe evitarla, inoltre è più pesante rispetto al PVC o al TPE, ed è caratterizzata da un odore tipico che a qualcuno potrebbe dare fastidio.

Cotone biologico, Iuta, Bambù, sughero e canapa
Questi sono tutti ottimi materiali naturali. Purtroppo non si trovano così facilmente in commercio, poiché sono più costosi rispetto ai tappetini composti dai materiali che abbiamo visto in precedenza.

Il cotone spesso lo si usa come stuoia da stendere sopra il classico “sticky mat”, in quanto se appoggiato da solo sul pavimento potrebbe non avere una grande aderenza al suolo.

La iuta invece ha lo svantaggio di avere una “texture” che potrebbe essere fastidiosa, soprattutto pensando di appoggiarci sopra, per lungo tempo, viso e corpo. Per quanto riguarda il sughero, il bambù e la canapa sono tutti ottimi materiali, però poco diffusi e quindi più costosi.

Lunghezza e larghezza del tappetino da yoga

Il tappetino yoga dovrebbe essere lungo abbastanza da coprirti dalla testa i piedi quando ti ci sdrai sopra, quindi considera che dovrebbe essere più alto di te.

La lunghezza standard si aggira attorno ai 180 cm, ma sempre più aziende propongono una misura XL che arriva fino a 200 cm.

La larghezza standard invece è circa 60 cm, ma anche in questo caso in commercio se ne possono trovare di più larghi.

Scegliendo un tappetino largo si avrà il vantaggio di una maggiore superficie di appoggio, mentre lo svantaggio è che potrebbe risultare troppo ingombrante per il trasporto o non entrare nelle borse standard porta tappetino.

Verifica sempre la lunghezza del tuo tappetino per non trovarti con strane sorprese. Considera che in genere quelli molto economici tendono ad essere più corti rispetto alle dimensioni standard.

Quanto costa un tappetino yoga?

Il mercato dei tappetini, oggi giorno, mette a disposizione prodotti adatti a tutte le tasche.

Puoi trovare tappetini yoga a partire dai 10€ fino ad arrivare e quelli ecologici e super tecnici con prezzi superiori a 100€.

Considera che un tappetino troppo economico avrà vita breve e, come spesso succede, sarà prodotto utilizzando materiali potenzialmente tossici.

In genere i tappetini molto economici sono difficili da stendere, nel senso che fanno delle fastidiose orecchie che potrebbero disturbare i movimenti durante la pratica. Molto spesso sono anche scivolosi e non aderiscono bene al suolo.

Diversamente, i tappetini yoga molto costosi sono di ottima qualità, e vengono generalmente utilizzati da chi passa molto tempo sul tappetino, ed ha esigenze di spazio e performance diverse dai praticanti saltuari.

Personalmente credo che valga la regola del chi più spende meno spende…. chiaramente senza esagerare.

Ricordo quando ho acquistato il mio primo tappetino che costava oltre 50 €, pensando in qualche modo di aver esagerato,  ma alla fine, col senno di poi, quel tappetino mi durò diversi anni, a differenza di quelli economici che oltre ad essere scomodi mi duravano pochissimo.

Per cui considera che il costo, alla fine, lo si ammortizza nel tempo. 😉

Ad ogni modo, la durata di un tappetino non è solo una questione di prezzo ma dipende molto anche da come lo tratti. Anche i migliori tappetini possono durare poco tempo se vengono lasciati al sole o maltrattati.

Utilizzo e struttura di un tappetino yoga

Ad ogni stile il suo tappetino… o quasi 🙂

In funzione del tipo di yoga che pratichi, e da dove fai yoga, è importante scegliere il tappetino  che più fa per te.

Per gli stili di yoga più soft. come l’Hatha yoga, lo Yin yoga o la meditazione, è importante che il tappetino sia confortevole, morbido e che abbia uno spessore adeguato.

Per gli stili fisicamente più impegnativi, come Ashtanga yoga, Yinyasa yoga o Bikram yoga, una delle prerogative indispensabili del tappetino è che sia antiscivolo, quindi che presenti una buona aderenza al suolo e che assorba il sudore.

Inoltre, i tappetini possono identificarsi per la loro struttura in cellule chiuse o aperte.

Cellule chiuse
Un tappetino a cellule chiuse è ideale per chi pratica uno yoga più statico, come l’Hatha o Yin yoga, meditazione o pratiche di pranayama. I tappetini a cellule chiuse hanno un aspetto più liscio, sono più resistenti e assorbono meno il sudore.

Cellule aperte
Sono ideali per chi pratica uno yoga intenso, come Ashtanga yoga, Yinyasa yoga o Bikram yoga.
Questi tappetini hanno la caratteristica di essere molto aderenti, assorbenti e morbidi al tatto. Poiché assorbono molto il sudore,  come una spugna, assorbono anche sporco e batteri e devono essere lavati spesso.

In genere, hanno vita più breve rispetto a quelli a cellule chiuse.

Colore e Texture

La scelta del colore non è sottovalutare, considerando che il tappetino sarà sempre davanti ai tuoi occhi nel corso della pratica.

Scegli quindi un colore che ti piace, e che ti dia senso di calma.

Molti tappetini moderni, specialmente quelli in gomma naturale, presentano una texture, cioè dei disegni in rilievo che servono per aiutarti a fare più aderenza.

Anche in questo caso, scegli quella più adatta alle tue esigenze, verificando che risulti gradevole al tatto, specialmente quando si fanno posizioni come il cane a testa in giù.

Tappetini scelti e provati per voi

Come abbiamo visto, non sono passati molti anni da quando l’insegnante inglese Angela Farmer ideò il primo sticky mat, tuttavia il mercato ad oggi è veramente saturo, e capire qual è il tappetino giusto per noi è una bella impresa.

Per aiutarti nella scelta, abbiamo fatto da cavie 🙂 selezionando e testando per te alcuni tra i più comuni “Yoga mat”.

Ricordati che il tappetino sarà il tuo fedele compagno di viaggio yogico, quindi sceglilo con cura!

ReYoga light: leggero e versatile

Spessore: 3 mm
Lunghezza: 183 cm
Larghezza: 61 cm
Materiale: TPE
Peso: 700 gr

E’ il tappetino ideale da portare con te in palestra o per fare yoga all’aperto.
Ipoallergenico, leggero, riciclabile e biodegradabile; queste sono solo alcune delle caratteristiche che fanno di questo tappetino un buon compagno di viaggio.

Disponibile in una vasta gamma di colorazioni e totalmente inodore, Re yoga light mi ha accompagnato per un viaggio in giro per il mondo durato 6 mesi. Ahimé l’ho maltrattato parecchio, ma mi ha sempre sostenuto.

Perfetto per eseguire qualsiasi tipo di posizione yoga, ha un buon grip, si ancora perfettamente al pavimento garantendo stabilità e sicurezza. E’ morbido e gradevole al tatto.

Ideale per la pratica dell’Hatha yoga e per chi non suda molto. Se invece sudi molto, o pratichi uno stile di yoga più intenso e dinamico, allora ti consiglio ReMat GROW, magari dello spessore standard di 4mm, che è in grado di assorbire la sudorazione e quindi di rimanere antiscivolo per tutta la durata della lezione.

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Jade Yoga Harmony: da usare in casa tutti i giorni

Spessore: 5 mm
Lunghezza: 173 cm
Larghezza: 61 cm
Materiale: gomma naturale
Peso: 1,9 kg

Questo è il tappetino ideale da tenere sempre steso in casa, ma è anche facilmente trasportabile nel caso lo si voglia portare in palestra.

Essendo composto di gomma naturale, risulta più pesante e costoso rispetto ai più comuni materiali utilizzati per i tappetini, ma ha il vantaggio di avere un elevata aderenza, di essere super resistente e di durare a lungo nel tempo.

La struttura a celle aperte garantisce una tenuta antiscivolo perfetta, anche per chi suda molto. E’ adatto quindi sia alla pratica dell’Hatha yoga, sia agli stili più intensi e dinamici.

La qualità che più mi ha colpito di questo sticky mat è la sua straordinaria capacità di aderenza… è praticamente impossibile scivolare via, anche nelle posizioni più difficili.

Inoltre Jade harmony è assolutamente ecologico, si pulisce facilmente e il suo spessore è un buon compromesso per proteggere le ginocchia durante la pratica e  mantenere facilmente le posizioni di equilibrio.

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Liforme: per i perfezionisti

Spessore: 4 mm
Lunghezza: 185 cm
Larghezza: 68 cm
Materiale: gomma naturale-eco/poliuretano
Peso: 2,5 kg

Liforme è il tappetino ideale per chi ricerca l’allineamento perfetto senza dover rinunciare all’aderenza e al comfort.

Infatti, grazie alla speciale grafica presente sulla superficie, è possibile controllare la posizione di mani, piedi, e verificare l’allineamento corretto anche degli asana più complicati.

Per chi invece preferisce un design più semplice, la versione Liforme Evolve presenta una grafica più semplice, che lo rende adatto ai praticanti di qualsiasi stile di yoga ma che preferiscono le cose più semplici.

Rispetto ai comuni tappetini, Liforme è leggermente più lungo ed anche più largo. Per questo motivo, è anche un pochino più pesante.

Forse non è il tappetino ideale da portarsi a spasso, considerando il suo ingombro, ma chi non vuole rinunciare all’allineamento anche in vacanza può optare per la versione da viaggio.

In più, tutti i tappetini Liforme sono forniti con l’apposita sacca porta-tappetino.

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Jade Voyager Mat: Pieghevole e super leggero

Spessore: 1,6 mm
Lunghezza: 170 cm
Larghezza: 62 cm
Materiale: Gomma naturale
Peso: 680 gr

Pieghevole, leggero, pratico da infilare in valigia per accompagnarti ovunque durante i tuoi viaggi. Disponibile in una gamma di colori naturali, Voyager è ecologico, ha un grip incredibile, ed è super comodo.

Ideale da stendere al suolo o da stendere sopra un altro tappetino in palestra o durante i tuoi viaggi, per mantenere l’igiene personale ed evitare di appoggiare la faccia dove tutti appoggiano i loro piedi :)))

I tappetini Jade, sono prodotti negli Stati Uniti, nel rispetto di tutte le leggi sul lavoro e di tutela dei consumatori. Inoltre, per ogni tappetino venduto, Jade pianta un albero.

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Re-yoga Soft: Ottimo per le ginocchia

Spessore: 6 mm
Lunghezza: 183 cm
Larghezza: 61 cm
Materiale: TPE
Peso: 1,150 Kg

Leggero, trasportabile, ipoallergenico e soprattutto con un buon spessore che lo rende perfetto per chi ha le ginocchia particolarmente sensibili, in quanto ammortizza la pressione sulle ginocchia, soprattutto nelle posizioni a quattro zampe.

Re-yoga Soft è perfetto da tenere sempre steso in casa ed anche abbastanza leggero da portare in palestra o per fare yoga all’aperto.

Morbido al tatto, con una buona aderenza su ogni tipo di superficie, è ideale per chi pratica Hatha yoga, o altri stili fisicamente meno impegnativi.

Per chi invece pratica gli stili di yoga più intensi come Asthanaga, Vinyasa o Power yoga, e suda molto, allora consiglio ReMat Steady che, essendo in gomma naturale ed avendo uno spessore di 6 mm, è in grado di assorbire la sudorazione e di garantire la giusta morbidezza.

Lo puoi acquistare online sul sito web di ReYoga >

Yoga design lab Combo mat (geo): Stile e praticità

Spessore: 3,5 mm
Lunghezza: 178 cm
Larghezza: 61 cm
Materiale: gomma naturale-microfibra
Peso: 1,8 Kg

Combo mat (geo) unisce lo stile unico del design, al comfort e alla praticità.

La base del tappetino è in gomma naturale mentre la parte superiore in microfibra. 

Ti confesserò che graficamente questo è il mio tappetino preferito, lo trovo straordinario e vederlo steso in casa mi mette un sacco di allegria.

Purtroppo, poichè la parte superiore è in microfibra, il tappetino risulta piuttosto scivoloso per cui in alcuni casi diventa difficile eseguire le posizioni. Per questo motivo è consigliato per gli stili in cui si suda molto. Diversamente, per migliorare l’aderenza, andrebbe inumidito con un panno prima di iniziare la pratica.

Combo mat è eco-Friendly, utilizza inchiostri a base d’acqua ed ha il vantaggio di essere facilmente lavabile in lavatrice.

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E per concludere, per esperienza personale, ho provato anche il tappetino yoga di primo prezzo di Decathlon, e devo ammettere che se non hai esigenze particolari di lunghezza, problemi alle ginocchia, o non ti importa molto che non sia fatto di materiali naturali, è un’ottima opzione per iniziare.

Con il passare del tempo, però, se ti dovesse piacere particolarmente praticare yoga, allora ti consiglio di regalarti un tappetino serio, come quelli che ti ho consigliato sopra, in quanto è vero che il tappetino è solo un oggetto, ma rappresenta comunque un compagno di viaggio che ti deve sostenere, e se è comodo, rende più efficiente anche la tua pratica. (Anziché, magari, diventare causa di stress.)

Beh, non mi resta altro che augurati buon tappetino… a te e a tutte le persone con cui vorrai condividere questo articolo 🙂

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17 commenti su “Tappetino yoga: ecco come scegliere quello adatto a te!”

  1. Ciao Laura, ti chiedo un consiglio per favore 🙂 Ho iniziato ieri con il tuo corso (sei bravissima!) e devo comprare un tappetino come si deve. Preferisco spendere un po’ di più se necessario perchè penso e spero di praticare con costanza. Vorrei qualcosa di confortevole perchè le ginocchia ogni tanto mi danno fastidio ma al tempo stesso con un ottimo grip perchè sudo spesso sulle mani. Ho pensato al Re Yoga Element Steady 6mm. Avendo però appena iniziato non so se poi mi orienterò verso uno yoga più statico o dinamico, e da quanto ho capito questo è meglio per il dinamico. Allo stesso tempo non mi sento sicura se scivolo sul tappetino…cosa mi consigli? Grazie infinite

    Rispondi
    • Ciao Clara,
      Grazie per il tuo commento, sono felice di risponderti. Posso dirti che ho provato personalmente Re Yoga Element Steady 6mm ed è strepitoso.
      Mi sono trovata molto bene in quanto ammortizza bene le ginocchia ed ha una buonissima tenuta antiscivolo, anche se col tempo deciderai di fare uno stile più dinamico.
      Spero di esserti stata utile, buona continuazione, un abbraccio

      Rispondi
  2. Ciao Laura vorrei sapere come pulire giornalmente dopo la pratica, un tappetino a celle aperte, per evitare di danneggiarlo. Grazie. Corrado

    Rispondi
  3. Ciao Laura,
    io pratico uno yoga abbastanza dinamico sul tappeto RE YOGA STEADY 6MM.
    Non ti fa scivolare per nulla… nel bene e nel male… ossia spesso nelle transizioni mi “grattugio” il dorso dei piedi.
    Per il resto è abbastanza confortevole.
    Tu che ne pensi di questo tappetino?

    Rispondi
    • Ciao Michela,
      grazie per il tuo commento. Ad essere sincera, mi spiace ma non ho avuto occasione di provare questo tappetino poiché proponendo uno stile di yoga non troppo intenso e dinamico, non ho questo tipo di esigenze e mi trovo benissimo con i tappetini Re yoga soft e Re Yoga Light.
      Grazie comunque per la tua opinione. Buona continuazione 🙂

      Rispondi
  4. Ciao, ho letto l’articolo è molto interessante, sopratutto per chi come me è alla ricerca del “suo” tappetino. Tra quelli consigliati non ho visto nessuno della marca Manduka, ho letto che è una delle migliori, hai avuto modo di provarli? Grazie

    Rispondi
    • Ciao Silvia,
      perdonami se ti rispondo solo ora… ma ti ringrazio per il tuo interesse e per le tue parole.
      Purtroppo i tappetini Manduka non ho mai avuto modo di provarli ma a detta di molti insegnanti e praticanti anche questi tappetini sono di buona qualità.
      Buona pratica, besitos & Namaste! ???

      Rispondi
  5. Anche io ero in procinto di acquistare un nuovo materassino. Mi piacerebbe capire meglio se questi TPE sono veramente ecologici, come son fatti perché di gomma naturale in effetti ne ho uno ed è ottimo ma ho dovuto tenerlo in armadio dedicato e poi usarlo solo fuori per la forte esalazione. Sughero, bambu e canapa mi ispirerebbero ma è un prenderci. Credo che praticando più fuori che in casa opterò per un TPE da 3mn o un gomma da 2 mm, anche se effettivamente su un bel pratino asciutto e pulito di montagna si fanno divinamente molte asana. Oppure 2 tappetini in gomma sottilini, così se hai modo che non vai lontano li accoppi ma se sei in mountain bike o trekking ne prendi uno solo piegato a salvietta. E sotto sempre un foglio in polietilene per non sporcarlo di terra/erba/ cacca di cane, difficili da lavare. Con questo assetto io pratico anche sulla neve. Cmq grazie mille dell’articolo, ben fatto!

    Rispondi
    • Grazie Stefano per i tuoi preziosi suggerimenti 😉
      Anche a me piacerebbe capire meglio se i TPE sono veramente ecologici ma credo che l’unico modo per farlo sia andare da un azienda produttrice e controllare personalmente :))) magari prima o poi…
      Per ora buona pratica e se nel corso della tua esperienza avrai altro da aggiungere, sarà sempre un piacere sentire anche la tua opinione. 😉

      Rispondi
  6. Grazie, ottima presentazioné e spiegazioni molto utili, ne approfitto per regalarmi un nuovo materassino.
    Patrizia

    Rispondi
    • Ciao Patrizia,
      grazie per letue parole ed il tuo interesse… se ti va, facci sapere come ti troverai con il tuo nuovo materassino.
      Buon acquisto! 😉

      Rispondi
  7. E’ da un po’ che cercavo un articolo come il tuo, grazie!!!

    Rispondi
    • Grazie Alessandro, è davvero un piacere sapere di esserti stata utile, buona continuazione 🙂

      Rispondi

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